06 Novembre 2012, 18:01
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Giovanni Saguto e Francesco Sorbello (nella foto), rispettivamente Presidente As.Com Catania e Vice Direttore Provinciale Confcommercio, hanno scritto al sindacato manifestando le proprie perplessità. “E’ un progetto – afferma Saguto – di cui non siamo a conoscenza. Dobbiamo rilevare che, purtroppo, di certi grandi progetti, con importanti ripercussioni sia urbanistiche che commerciali, ne veniamo a conoscenza sempre attraverso i mass media. Anche questa amministrazione, come peraltro anche la precedente, non ha la buona abitudine di coinvolgere preventivamente le forze sociali della città, anche quando sono coinvolte per le loro finalità istituzionali, come nel caso di Confcommercio. C’è ancora una questione di metodo che pone il serio problema della partecipazione della Città alle scelte strategiche. Annunciare iniziative e progetti a cose fatte non è un grande esempio di democrazia partecipata.”
Un progetto che non avrebbe ripercussioni solo dal punto di vista commerciale, ma anche a livello di organizzazione urbanistica e viaria della città; senza tralasciare il discorso sicurezza. Tredici associazioni catanesi, con CittaInsieme come capofila, hanno denunciato come l’opera, così come sarebbe stata progettata, provocherebbe lo snaturamento dell’arteria viaria da “viabilità di scorrimento per motivi di protezione civile” a “viabilità ordinaria con annesso centro commerciale”. Una ipotesi che ha scatenato l’incredulità di Confcommercio.
“Non possiamo credere – sottolinea Sorbello – che l’Amministrazione Stancanelli voglia permettere la realizzazione di un centro commerciale per tanti motivi. In primo luogo pare illogico intralciare una arteria viaria prevista per motivi di sicurezza con la confusione generata inevitabilmente da un centro commerciale. La necessità di ricorrere alla finanza privata non può giustificare scelte contrastanti con gli obiettivi di sicurezza previsti. Inoltre è sotto gli occhi di tutti che il sistema distributivo non ha bisogno di previsioni urbanistiche tese alla nascita di grandi strutture di vendita e centri commerciali. Abbiamo, invece, bisogno di scelte urbanistiche e commerciali che potenzino la funzione commerciale dei centri storici e delle aree direzionali vere e proprie, ove si è innescato un fenomeno di desertificazione e degrado urbano”.
Saguto e Sorbello sottolineano, infine, come l’amministrazione comunale abbia perso di vista le vere priorità che sono “l’approvazione del piano regolatore generale e del piano di urbanistica commerciale, di cui Catania è ancora sprovvista.”
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06 Novembre 2012, 18:01