30 Novembre 2011, 18:05
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Indagini completate. Diciotto milioni di euro di presunto danno erariale per circa 1800 promozioni verticali di massa “in aperta violazione della legge”. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo è indagato per concorso in abuso d’ufficio e induzione all’errore determinato dall’altrui inganno, nella qualità di vice-sindaco e assessore al Personale dell’allora sindaco di Catania Umberto Scapagnini, medico personale di Silvio Berlusconi. Lombardo, in concorso con Scapagnini, Vincenzo Castorina, ragioniere generale e con il capo del personale Carmelo Reale, già indagato nel processo per lo scandalo servizi sociali del Comune di Catania, “ciascuno nelle rispettive funzioni, anche inducendo in errore circa la legittimità del provvedimento i restanti embri della Giunta, adottavano e determinavano ad adottare la delibera G.M. 1209 del 5.08.2002, nonché ad eccezione di Lombardo, le delibere di integrazione 1422 – 1846 del 2004, aventi ad oggetto il “programma triennale di fabbisogno del personale 2002-2004”.
Si tratta del procedimento sulle “promozioni facili al Comune di Catania”, alla base degli atti dell’indagine condotta dal pm Alessandra Chiavegatti, specialista del settore pubblica amministrazione, ci sono delibere e pareri che hanno trasformato il Comune di Catania in un gigantesco pachiderma dal costo di quasi 400mila euro al giorno. Promozioni verticali e di massa, come quelle di cui avrebbero beneficiato “1800 dipendenti”, si legge nell’avviso firmato dal pm Chiavegatti, che avrebbero ottenuto il “vantaggio ingiusto di accedere alla categoria superiore od a posizioni stipendiali riservate a progressioni orizzontali con un aumento retributivo tale da cagionare nel complesso un consistente danno patrimoniale all’Ente, quantificabile in circa 18 milioni di euro complessivi di aggravio di spesa per gli esercizi finanziari dal 2004 al 2008”. In pratica attraverso le promozioni verticali di massa la fascia operaia del Comune di Catania si sarebbe svuotata, producendo il blocco delle attività basilari dell’amministrazione. Il pm Chiavegatti, dopo due anni di indagini è riuscita a quantificare i presunti danni erariali per procedure che sarebbero state poste in essere “in palese violazione delle norme di legge”. La commissione di valutazione avrebbe intascato €5600 per ciascuna delle 50 procedure di promozione di massa dei dipendenti.
Il provvedimento del pubblico ministero è datato 11 novembre, le notifiche sono in corso. Raffaele Lombardo insieme agli altri indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere sentiti. A quel punto la dottoressa Alessandra Chiavegatti deciderà se chiedere il rinvio a giudizio, ma al momento sono state completate soltanto le indagini preliminari.
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30 Novembre 2011, 18:05