08 Settembre 2014, 12:51
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CATANIA – Rimodulazione dei pronto soccorso cittadini. E’ quanto ha chiesto e ottenuto il consigliere comunale Michele Failla, autore di una mozione relativa proprio alla sistemazione delle strutture di emergenza presenti in città. Documento approvato dall’aula nel corso dell’ultima seduta di Consiglio, che mira a coinvolgere il sindaco Bianco, quale massima autorità sanitaria cittadina, in un’attività di ricognizione dei bisogni e conseguente programmazione, in particolare con l’annunciata chiusura del centralissimo pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele.
“Con la mozione che abbiamo approvato – spiega Failla – abbiamo chiesto al primo cittadino di attivare tutte le azioni utili per aprire e rendere operativo il Pronto soccorso già pronto ubicato all’interno del Policlinico Universitario, provvisto addirittura della piattaforma per l’elisoccorso. Nella proposta – prosegue – sottolineiamo infatti come, queste strutture di emergenza, debbano essere disposti a cintura ai bordi della città e dislocati in maniera logica secondo l’area di provenienza dell’utenza”.
Secondo i firmatari, dunque, al posto di aprire un pronto soccorso al Garibaldi Nuovo, come sembra si sia orientati a fare, si dovrebbe utilizzare quello del Policlinico, “a pochi chilometri dal nosocomio di Nesima”, continua Failla. Quest’ultimo – incalza il consigliere – è ubicato in una posizione adeguata per intercettare la domanda dei residenti della zona nord-ovest della città e dell’hinterland pedemontano”. Non solo. “L’apertura del pronto soccorso del Policlinico di via Santa Sofia – continua – per il quale sono stati già spesi ben 18 milioni di euro, si rende anche necessaria in un periodo di crisi economica e di spending review. Che senso ha costruire un nuovo pronto soccorso all’interno del nuovo Garibaldi spendendo circa 50 milioni di euro? Sarebbe un inammissibile spreco di danaro pubblico”.
Il tutto, considerato che il Policlinico di via Santa Sofia è dotato di eliporto e all’interno sono già operanti reparti di eccellenza come Ematologia, il Centro Trapianti, la Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare. “A breve, poi – conclude Failla – al Policlinico sarà trasferito dal Ferrarotto il Dipartimento Cardio-Toracico-Vascolare, il più grande del sud Italia, attrezzato per fronteggiare al meglio le emergenze cardiovascolari che oggi rappresentano la principale causa di mortalità”.
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08 Settembre 2014, 12:51