Pronto un ddl sui centri storici | “Un taglio alla burocrazia”

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24 Ottobre 2013, 17:20

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PALERMO – “Rimettere in movimento il volano dell’edilizia in Sicilia”. Questo l’obiettivo del disegno di legge presentato dal gruppo parlamentare del Megafono all’Assemblea regionale siciliana e intitolato “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”. Il ddl è firmato da Nello Dipasquale, Giambattista Coltraro, Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina e Nino Oddo. Un disegno di legge, hanno spiegato i deputati, che potrebbe “rimettere in moto l’economia e che è a costo zero”. E cioè l’unico costo che per ora il parlamento regionale può permettersi. E’ questo il principio sul quale è stata scritta la norma: “fare una legge che serve ai siciliani – ha spiegato Nino Oddo – e che non comporta nessuna spesa per le casse regionali”.

Il disegno di legge prevede che vengano rivisti termini e tempi per gli interventi di ristrutturazione degli edifici dei centri storici, “ingessati – ha continuato Oddo – dalle sovrintendenze che hanno fatto in questi anni il bello e il cattivo tempo, con poteri di veto che il ddl tende a limitare attraverso un elenco di interventi”. Il testo, inoltre, fissa a trenta a giorni il termine per dare le autorizzazioni agli interventi edilizi. Una legge – come detto – che non graverà sul bilancio regionale, e che per questo, secondo i parlamentari del Megafono, dovrebbe avere un iter di approvazione molto veloce.

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Dopo un passaggio nelle sue commissioni di competenza, Attività produttive e Territorio e ambiente, il ddl andrà in commissione Bilancio ma solo per una “presa d’atto”. E la conferenza stampa in cui è stato presentato il testo della legge è stata anche l’occasione, per gli esponenti del Megafono, di dare una dimostrazione ‘pratica’ di come “mentre nel Palazzo c’è chi si occupa di questioni politiche noi ci occupiamo dei siciliani”, come ha detto Antonio Malafarina. La questione politica è la mozione di sfiducia al presidente della Regione naturalmente, che verrà discussa in aula martedì. “Non ci faremo coinvolgere e andremo avanti con il nostro lavoro – ha aggiunto Malafarina -, proseguiremo con il consolidamento del movimento sul territorio e qui all’Ars ci occuperemo di cose che possano aiutare i siciliani. Per esempio, apriremo un fronte sulla spesa sanitaria”.

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24 Ottobre 2013, 17:20

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