20 Maggio 2014, 17:32
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CATANIA – Confsal-Unsa in assemblea per fare il punto sulla riforma della pubblica amministrazione. I dipendenti del Tribunale di Catania si sono dati appuntamento nell’aula delle adunanze del Palazzo di Giustizia per discutere delle numerose criticità in cui versa il settore. Un momento di confronto alla presenza del segretario nazionale della Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, finalizzato a fare il punto su uno dei temi all’ordine del giorno nell’agenda politica dell’esecutivo nazionale: la riforma della pubblica amministrazione. Un ragionamento complessivo e di sistema, che non rimane sganciato dalle numerose criticità di tipo pratico che i dipendenti catanesi vivono quotidianamente.
A margine dell’assemblea alcuni lavoratori, che pure si dicono soddisfatti per i famosi ottanta euro in busta paga destinati ai dipendenti sotto i venticinque mila euro annui, raccontano delle quotidiane difficoltà che comporta la vita in Tribunale tra fili elettrici scoperti e fascicoli abbandonate lungo i corridoi. “All’ufficio notifiche della Corte d’appello ci sono otto dipendenti stipati dentro una stanza”, racconta una Rsu della sigla sindacale. Il segretario regionale del sindacato, Bennardo Capodicasa rincara la dose: “ A causa dell’accorpamento delle sezioni del Tribunale la situazione degli uffici giudiziari catanesi è semplicemente disastrosa”. Capodicasa racconta di udienze istruttorie civili che durano anche sei ore, tenute all’interno di “locali angusti, dove si trovano accalcati i fascicoli e avvocati”. “Serve una razionalizzazione delle strutture giudiziarie” ammonisce il segretario regionale, che ci tiene a sottolineare la carenza di organico.
Una situazione che non si sblocca, tenuto conto del fatto che da anni non si bandiscono concorsi pubblici come testimonia l’età media del personale: cinquantacinque anni. Eppure, il governo nazionale sta provando a mettere in campo un tentativo di riforma sul versante della pubblica amministrazione. Le proposte avanzate finora trovano il plauso del segretario nazionale Massimo Battaglia. “Noi abbiamo stilato un progetto di riforma della pubblica amministrazione prima dell’azione di Renzi, che ha comunque accolto alcune nostre proposte all’interno dei famosi quarantaquattro punti”. Il plauso del sindacalista riguarda la possibilità per il personale di “ritornare dipendente dello Stato, operazione che agevolerebbe la mobilità, e riformare la dirigenza pubblica”. A monte, però, serve implementare l’organico, che conta una carenza di circa 8000 unità a livello nazionale, un provvedimento propedeutico a qualunque intervento finalizzato a snellire i tempi della giustizia. “I Tribunali sembrano fabbriche senza operai – dice Battaglia- ci sono funzionari che devono seguire da soli quaranta fascicoli urgenti”.
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20 Maggio 2014, 17:32