25 Febbraio 2013, 11:53
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CATANIA – Vogliono una modifica della legge sull’editoria che non li danneggi come quella attuale. Questo il motivo della “serrata delle edicole”, scattata ieri e che si protrarrà fino a mercoledì, organizzata da SNAG Confcommercio e che, stamattina, ha portato decine di edicolanti di fronte alla Prefettura cittadina. Una manifestazione silenziosa in attesa di incontrare il Prefetto Cannizzo, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con editori e associazioni di categoria.
“Gli esercizi sono aperti ma non vendono quotidiani – spiega a Livesicilia il presidente dello SNAG Stefania Murgo. Vista la grande crisi della categoria – ha aggiunto – non potevamo chiedere per tre giorni, ma non forniremo il servizio”. Insomma, edicole aperte ma quotidiani non in vendita, e questo nei giorni, quelli elettorali, in cui c’è più fame di informazione. “Il nostro problema è rappresentato dall’editoria – continua la Murgo – ci vengono riconosciuti, infatti, agi bassissi e, con la digitalizzazione di molte testate, la perdita per noi è inaccettabile”.
Su un quotidiano venduto al pubblikco a 1,20 euro, infatti, appena 18 centesimi entrano nelle tasche dell’edicolante. Un settore letteralmente strozzato, nonostante svolga di fatto un servizio pubblico. “Sta diventando un’emergenza sociale – prosegue la Murgo: solo nel 2012 hanno abbassato la saracinesca 5 edicole al giorno, più di 4.000 nuovi disoccupati. Sono crollate le vendite di quotidiani e periodici, sono in difficoltà gli editori, sono diminuiti i nostri fornitori, ma noi giornalai, ultimo anello della catena, siamo in sofferenza più di tutti. Per questo – conclude – chiediamo agli editori di tornare a creare prodotti nuovi per soddisfare i lettori potendo contare su una rete di vendita esclusiva come le nostre edicole. Ma tutto questo si può ottenere solo se il Governo stabilisce nuove regole che assicurino il diritto all’informazione dei cittadini e la libertà d’impresa degli edicolanti”. Per la prima giornata di protesta di ieri, intanto, sono stati circa la metà gli edicolanti che hanno deciso di aderire allo sciopero; una percehntuale più alta è stata invece registrata in provincia.
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25 Febbraio 2013, 11:53