11 Gennaio 2010, 16:07
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I 25 addetti della centrale operativa dei Palermo del Telefono Azzurro, ai quali non è stato rinnovato il contratto scaduto lo scorso 31 dicembre, protestano da questa mattina di fronte la sede del parlamento regionale e chiedono di mantenere il lavoro. Dal primo gennaio il loro posto è stato preso da volontari del servizio civile. “Il nostro non è un lavoro qualunque – dice Eliana Romano, una delle operatrici – non siamo delle ‘centraliniste’, abbiamo anni di studio e di formazione alle spalle necessari a gestire le chiamate che arrivano al ‘114’: quando hai in linea una persona che si vuole suicidare, non puoi improvvisare, devi sapere esattamente cosa fare. Eppure siamo stati sostituiti da volontari che vengono da un corso di appena qualche settimana”. La centrale di Palermo risponde 24 ore su 24 alle chiamate provenienti da tutto il territorio nazionale. L’altra centrale, quella di Milano, è attiva dalle 8 alle 20. Nella centrale di Palermo è stato anche ridotto – da dieci a sette – il numero dei ‘capiturno’, figure che intervengono nella ‘seconda fase’ quando, una volta ricevuta e trattata una segnalazione di abuso, bisogna mobilitare altri soggetti sul territorio (forze dell’ordine, magistratura etc.).
“La convenzione fra Telefono Azzurro e il ministero delle Pari opportunità – dice Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl della Sicilia- è scaduta il 31 dicembre, ma il ministero ha concesso la proroga di altri quattro mesi e nella proroga è incluso il budget per il pagamento degli stipendi degli operatori: invece Telefono Azzurro continua ad offrire il servizio, ma attraverso i volontari del servizio civile. Questa mi sembra una violazione in piena regola”. Oggi è previsto un incontro con il presidente dell’Ars Francesco Cascio, mentre il 18 gennaio una delegazione dovrebbe incontrare, a Roma, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Nei giorni scorsi Telefono Azzurro ha fatto sapere che, in attesa di un nuovo bando, il servizio è ancora attivo “grazie a una proroga di quattro mesi” e si mantengono “gli stessi livelli di qualità ed efficacia, anche attraverso l’impiego di volontari del servizio civile nazionale debitamente formati, coordinati e supervisionati da personale senior specializzato attivo presso le sedi di Palermo e Milano”. (Ansa)
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11 Gennaio 2010, 16:07