Prova d’amore di Sorrentino | In attesa di celebrare Dybala

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18 Maggio 2015, 08:30

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PALERMO – Il Palermo torna dalla Sardegna con una vittoria che rilancia le ambizioni di agguantare quota 50 punti, indicata da Iachini come sub-obiettivo possibile dopo aver ritirato il pass d’ingresso per la prossima edizione del massimo campionato. Un successo che permette ai rosanero di cancellare la sfortunata prova contro l’Atalanta e di preparare in assoluta serenità quella che sarà la passerella finale dell’avventura all’ombra del monte Pellegrino di Paulo Dybala. Una sfida, contro la Fiorentina di Montella, che potrebbe riportare allo stadio un numero ragguardevole di spettatori, complice l’iniziativa “Un calcio alla mafia” voluta e sostenuta dal patron Zamparini.

La gara del “Sant’Elia”, giocata dai rosa con il piglio di chi voleva dimostrare di non essere andato in vacanza con tre settimane d’anticipo, ha emesso due sentenze: la retrocessione del Cagliari, ora certificata dall’invalidabile condanna della matematica, e il riconoscimento della leadership – sia nel ballottaggio tra i pali sia nel confronto con arbitri e avversari – di Stefano Sorrentino. Se il verdetto dei numeri che hanno sancito il ritorno tra i cadetti dei rossoblu di Festa è, statisticamente, l’elemento di maggior interesse di una gara che ha vissuto di sussulti più che d’una trama, si innesta su binari di possibili (o presunti) scenari futuribili il rientro in campo dell’ex portiere del Chievo, vero protagonista della trasferta che ha permesso al Palermo di tornare a trionfare nella terra dei nuraghi a distanza di quasi otto anni dall’ultima volta.

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Decisivo in almeno quattro circostanze, l’estremo difensore non ha perso occasione per ricevere ascolto dai compagni allorché Ekdal e soci cercavano di profondere il massimo sforzo per rimandare almeno di un’altra settimana la condanna all’inferno cadetto. Nell’ideale sfida per un posto nel Palermo del futuro, Sorrentino supera per distacco Ujkani, la scorsa settimana non del tutto convincente al cospetto degli attacchi di marca bergamasca. Una prova d’orgoglio e di amore, quasi a testimoniare l’intenzione di voler rendersi ancora protagonista di mirabili imprese con l’aquila dorata sul cuore e la fascia sul braccio. Nulla è da dare per scontato, tuttavia, in un mercato privato di quelle logiche che un tempo ne definivano i contorni.

Di spessore anche la prestazione di Vazquez, giunto a un passo dal traguardo della doppia cifra. Un segnale incoraggiante in vista della prossima stagione, quando El Mudo sarà chiamato a rifornire il nuovo parco attaccanti rosanero, al cui interno comincia a farsi largo il giovane Bentivegna, talento del vivaio fresco di rinnovo con la società di viale del Fante. Una firma pesante, per superare il traguardo di semplice promessa crollata al vento dell’ennesima gloria esterofila. Ancora 180 minuti per conferire ulteriore lustro a un biennio ricco di soddisfazioni per un gruppo capace di collezionare 125 punti in 72 gare con Iachini in panchina. Vagheggiando l’ennesima gemma di Dybala davanti al pubblico che lo celebrerà per l’ultima volta.

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18 Maggio 2015, 08:30

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