20 Marzo 2013, 15:46
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PALERMO – Addio Province. Passa la norma che prevede l’abolizione dell’ente. E non è una grossa sorpresa. Nonostante sia servita, per giungere al voto finale, una seduta-fiume a Sala d’Ercole. Oltre sei ore di interventi. Che in molti casi non hanno fatto che ribadire concetti espressi durante la discussione generale della scorsa settimana. Schiacciante la maggioranza: 51 i voti a favore, 22 quelli contrari.
E del resto, l’esito della seduta era già tutto nel primo degli interventi, quello di Giorgio Assenza (Pdl): “Credo che il risultato sia scontato, ma mi appello alla coscienza dei deputati”. Un appello al quale è seguito quello della maggioranza dei deputati d’opposizione. Una sfilza di interventi dai quali emergeva il rammarico per la sottrazione, ai cittadini siciliani, del diritto di voto. E, in moltissimi casi, anche la preoccupazione per una possibile impugnativa del Commissario dello Stato, nei confronti di una norma che i parlamentari di centrodestra hanno definito incostituzionale, perché interviene sull’articolo della Costituzione che prevede l’istituzione delle Province. Norma successiva allo Statuto, che prevedeva come organo di secondo grado, i liberi consorzi di Comuni. Una legge incostituzionale, insomma, secondo molti esponenti dell’opposizione, tra cui Vinciullo (Pdl), Di Mauro (Pds) e Cordaro (Cantiere popolare).
Critiche di tipo maggiormente “politico”, invece sono giunte, tra gli altri, da Salvino Caputo e Nello Musumeci. Il primo ha provocatoriamente chiesto al Partito democratico: “Chiariteci le idee: la riforma è vostra o è dei grillini”. Secondo Musumeci, invece, il vero atto riformista sarebbe stato quello di “abbattere i costi degli organi rappresentativi, non certo quello di sopprimere gli organi stessi. Crocetta sembra un eroe? Lo sembrerà finché i siciliani non lo conosceranno da vicino”.
La maggioranza, invece, ha fatto quadrato attorno a una riforma che il segretario del Pd Lupo ha definito “storica”, mentre Antonello Cracolici ha sottolineato la necessità che, anche attraverso riforme di questo tipo, la politica si possa sintonizzare col “sentire” dell’opinione pubblica, e che si possa, così, intraprendere un vero cammino di cambiamento della società”. Concetto ribadito da Lino Leanza (Udc): “Per me, che sono stato consigliere e assessore provinciale, è stato difficile lavorare all’abolizione. Ma girando per le strade mi sono reso conto che la gente non vuole più sentire parlare di Province”.
Secondo Michele Cimino, invece, “indipendente” di Voce siciliana “il sistema delle Province andava certamente rimodulato, ricreato. Ma questo è solo il primo tempo, di una partita che non si chiude qui. L’azione del governo è certamente coraggiosa: non ha voluto semplicemente ristrutturare un palazzo, ma ha deciso di buttarlo a terra e costruirne uno nuovo”. Francesco Cappello, del Movimento cinque stelle, invece, ha puntato l’indice contro l’opposizione, definita “il partito delle Province”: “Perché avete tanta paura – ha detto – del 30% dei cittadini che ci ha votato?”. Il capogruppo dei grillini, Giancarlo Cancelleri, ha sottolineato che l’abolizione delle Province non rappresenterà una limitazione alla democrazia, ma “un colpo alla casta, che costa ai siciliani milioni di euro l’anno”. Quindi il deputato ha fatto notare, dal suo Ipad, come l’abolizione delle Province fosse compreso nel programma del Pdl per le ultime Politiche.
A chiudere la seduta, l’accorato intervento del presidente della Regione Rosario Crocetta: “”La presenza delle Province, che non sono previste dallo Statuto, ha rappresentato finora un abuso. Non capisco come si possa considerare incostituzionale una norma che abolisce un ente che non è prevista dal nostro Statuto. “E’ un falso dire che si arriverà alla proliferazione dei Consorzi. Ne nasceranno infatti tra dodici a quindici. Voi volete la Sicilia dello sciupa-sciupa. Io voglio dare un sogno ai Siciliani: quello di poter cambiare”. E qualcosa, stasera, è cambiato davvero. Le Province, di fatto, non esistono più. Spazio ai commissari, che accompagneranno la riforma che porterà ai Consorzi.
22.38 Il presidente Crocetta prosegue il suo accorato intervento: “E’ un falso dire che si arriverà alla proliferazione dei Consorzi. Ne nasceranno infatti tra dodici a quindici. Voi volete la Sicilia dello sciupa-sciupa. Io voglio dare un sogno ai Siciliani: quello di poter cambiare”.
22.34 Sempre Crocetta: “Adesso parlate delle spese della Regione. Bene, autoriduciamoci gli stipendi. O equipariamo gli stipendi dei dirigenti dell’Ars a quelli della Regione”.
22.30 Ancora Crocetta: “La presenza delle Province, che non sono previste dallo Statuto, ha rappresentato finora un abuso. Non capisco come si possa considerare incostituzionale una norma che abolisce un ente che non è prevista dal nostro Statuto”.
22.21 Interviene il presidente Crocetta, che replica a Nello Musumeci e ad altri esponenti dell’opposizione che avevano criticato il governatore: “Chi perde le elezioni dovrebbe avere un rispetto maggiore nei confronti dell’avversario che ha vinto. Ma io non sarò vendicativo. Mi sorprende che gli esponenti autonomisti non colgano un fatto nuovo come questo, che ci consente di far valere i principi del nostro Statuto. Mi sembra anomalo che qui si faccia sempre riferimento al Commissario dello Stato. Il parlamento si ‘svende’ a chi, stando allo Statuto, non ha alcun potere di controllarci. Mi è sembrato anche anomalo che un deputato si sia recato prventivamente ad ascoltare il parere del Commissario. L’autonomia siciliana non sia messa in discussione anche da noi”.
22.11 Ultimo intervento, quello del capogruppo Pd Gucciardi: “Oggi abbiamo compiuto il primo step di una riforma, che noi abbiamo intenzione di proseguire, insieme al presidente Crocetta. Nessuno sminuisca questa riforma: è il punto di svolta di questa legislatura”.
22.01 Cancelleri (Movimento cinque stelle): “La riforma la richiede lo Statuto siciliano. Noi siamo spesso additati come quelli che fanno populismo. Ma la verità è che l’abolizione delle Province non limita la democrazia, bensì il potere della casta che costa ai siciliani milioni di euro l’anno”. Cancelleri quindi mostra, dal proprio ipad, come l’abolizione delle Province fosse previsto nel programma del Pdl alle ultime elezioni politiche. “Forse è meglio che i deputati del Pdl se lo ricordino. Magari uno di loro, che è stato eletto anche al Senato, sarà chiamata all’abolizione delle Province…”.
21.45 Formica (Lista Musumeci): “In quest’Aula il Movimento cinque stelle è stato organico a questa maggioranza, a cominciare dalla spartizione delle poltrone per la presidenza. I grillini la smettano di definirsi ‘opposizione’: fanno parte della maggioranza, e non capisco perché si vergognino ad ammetterlo”.
21.25 Leanza (Udc): “Per me, che sono stato consigliere e assessore provinciale, è stato molto difficile lavorare a questa riforma. Io fino all’anno scorso ero convinto che le Province fossero un presidio di democrazia. Ma, avendo ascoltato attentamente i cittadini, anche durante la campagna elettorale, ho capito che il ruolo delle Province era abbondantemente esaurito”.
21.15 Figuccia (Pds): “Quante incongruenze nell’azione del governo. Non basta fare proclami per una riforma organica. Ho seri dubbi che il commissariamento duri solo sei mesi. E comunque, in questi mesi, invito il governo e il presidente a cercare una mediazione”.
20.48 Proseguono gli interventi dei deputati. Dopo Greco e Dipasquale, è il turno di Toti Lombardo.
20.27 Sempre Cordaro: “Si è preferito, da parte del governo e della sua maggioranza – dopo avere smentito se stessi e annullato la loro credibilita’ piu’ volte – procedere ad una riforma a colpi di maggioranza, preceduta da diktat di partito, minacce di espulsione o cacciate dal governo. In tal modo si è creato un aborto giuridico che finisce per essere, ictu oculi, incostituzionale perchè in contrasto con gli articoli 1,5, e 114 della Costituzione, che prevede l’autonomia delle Province, qualificate come enti esponenziali di una comunita’ territoriale che si organizza democraticamente con organi elettivi di diretta emanazione del corpo elettorale”.
20.18 Cordaro (Cantiere popolare): “Avevamo proposto una riforma seria delle Province, che prendeva in considerazione la riduzione delle cariche, del numero di consiglieri e assessori, la riduzione dei loro compensi e dei permessi, la totale eliminazione della possibilita’ di nominare esterni. La nostra era quindi una vera operazione di spending review che nulla aveva a che fare con la tutela della casta, adombrata strumentalmente dal Presidente Crocetta per darsi coraggio su una riforma partorita nel corso di un talk show televisivo. Sentivamo inoltre forte la necessita’ di tutelare uno spazio di democrazia importante, preservando il diritto per gli amministratori provinciali di essere eletti e per i cittadini di eleggerli, e non di essere nominati dal console di turno. Volevamo altresì evitare che si consumasse una vera operazione di lottizzazione clientelare, attraverso i commissariamenti sine die delle 9 province con uomini graditi esclusivamente al Presidente Crocetta”.
20.06 Sempre Musumeci: “Crocetta adesso viene considerato un eroe. Ma Foucault diceva che gli eroi sono tali finché non vengono guardati da vicino. Presto i siciliani lo guarderanno da vicino”.
19.51 Musumeci (Lista Musumeci): “Questa è una pagina triste. Si toglie ai cittadini il diritto di votare. Il cancro è rappresentato dai costi degli organi democratici? Bisogna eliminare i costi, non gli organi democratici. Siamo noi i veri riformisti, visto che da mesi proponiamo la riforma dei liberi Consorzi. E invece, Crocetta, fino a pochi giorni fa, chiedeva di andare a votare con la vecchia legge, e con le stesse Province. Questa legge è un bluff, una truffa”.
19.40 Lupo (Pd): “Questa è una legge storica, che dà forza all’autonomia della Sicilia. E i Consorzi rafforzeranno l’autonomia dei Comuni e la democrazia partecipata”.
19.30 Proseguono gli interventi dei deputati. Dopo Laccoto e Cascio, sono iscritti a parlare circa 15 deputati.
19.11 Ancora Caputo: “La norma verrà falcidiata dal Commissario dello Stato. E per questa norma inutile è stata bloccata l’Aula per giorni e giorni”.
19.00 Caputo (Pdl): “Ma Cracolici non è lo stesso che nella scorsa legislatura, sotto il governo Lombardo, determinava le scelte e indirizzava le nomine? Adesso parla di riforme… Il Pd si deve decidere: sull’altare si va in due. La riforma l’ha fatta la maggioranza, o i grillini? Lo chiedo anche per capire chi ha la titolarità della distruzione della Sicilia”.
18.55 Sempre Cracolici: “Abbiamo ancora un ente come l’Esa, un ente per lo sviluppo che ha origine negli anni ’50. Ma siamo nel 2013! E ancora, abbiamo gli Iacp, unico esempio in Italia. Da quanto tempo non costruiscono una casa? Il governo Crocetta avrà vita finché si misurerà sul campo delle riforme vere, anche di fronte a contraddizioni, rapporti di amicizia. La politica non può rimanere prigioniera di questa dimensione amicale”.
18.46 Cracolici (Pd): “La Regione aveva assolutamente bisogno di questa riforma. Voglio ricordare che noi siamo il frutto del voto del 47% dei siciliani. La maggioranza dei siciliani non ha votato per noi. Hanno pensato che il sistema politico così rappresentato non rappresenta la maggioranza degli elettori. Dobbiamo voltarci dall’altra parte? Oppure, dobbiamo convincerci della necessità di entrare in un’era nuova? Io credo sia proprio così. Nulla sarà più come prima. Le istituzioni devono tornare a essere in sintonia con la maggioranza dei votanti. Il tema delle Province, in questo senso, è paradigmatico. E’ il primo passo per smantellare questa Regione”.
18.40 Cappello (Movimento cinque stelle): “Chiedo all’opposizione, che ci ha più volte attaccati: quanta paura vi fa il 30% dei cittadini che ci ha votato? Noi siamo per le riforme, e siamo fieri di approvare questa, che è davvero storica. Gli altri, invece, vogliono che tutto resti com’è. Questo è il primo passo, poi scriveremo insieme un ddl che ha il compito di riscrivere l’ordinamento degli enti locali. A parte qualche mozione, finora l’Aula non ha approvato un bel niente. Questa riforma, finalmente, ci consentirà di passare dagli annunci ai fatti”.
18.22 Fazio (Misto): “Questa norma apre alla creazione di un numero di Consorzi di gran lunga superiore a quello delle attuali province. Un’ipotesi del genere mi terrorizza”.
18.12 Cimino (Voce siciliana): “Il sistema delle Province andava certamente rimodulato, ricreato. Ma questo è solo il primo tempo, di una partita che non si chiude qui. L’azione del governo è certamente coraggiosa: non ha voluto semplicemente ristrutturare un palazzo, ma ha deciso di buttarlo a terra e costruirne uno nuovo”.
17.53 Lo Sciuto (Pds): “Oggi è una pagina nera della nostra storia. Perché le Province appartengono al patrimonio storico della Sicilia”.
17.46 Grasso (Grande Sud): “Prima di parlare della riforma degli enti periferici, dovremmo pensare a snellire la Regione. Questo ddl non è certo il primo passo della rivoluzione”.
17.35 Panepinto (Pd): “Non accadrà nessun disastro. I prossimi mesi e le prossime settimane dovranno servire per costruire un testo che entri nel dettaglio. Al momento, s’è costruito uno scheletro, che serve per sospendere la situazione. Il gruppo parlamentare del Pd e la maggioranza hanno dimostrato grande coerenza. Questo può essere il punto di partenza per scrivere un nuovo ordinamento degli enti locali”.
17.26 Di Mauro (Pds): “Questa norma blocca un processo democratico, oltre a essere palesemente incostituzionale”.
17.16 Vinciullo (Pdl): “L’Ars non può operare contro la Costituzione. E la Costituzione prevede le Regione, le Province e i Comuni. Non certo i Consorzi. Il Commissario dello stato non potrà che impugnare quella norma”.
17.05 Iniziano le dichiarazioni di voto. Assenza (Pdl): “Purtroppo l’esito del voto mi pare scontato. Spero in una presa di coscienza dei deputati. Qualcuno ha detto che il governo ha scritto una pagina di storia. Ieri è stata scritta una pagina di cabaret di terz’ordine. C’è solo demagogia, in quella legge, che può essere intestata a Giletti-Crocetta-Cancelleri”.
16.55 Il voto del ddl sulle province è preceduto dall’annuncio delle interrogazioni parlamentari. Quindi si passerà alle dichiarazioni di voto.
16.40 E’ iniziata la seduta con all’ordine del giorno la votazione finale della legge di soppressione delle Province.
Oggi il voto finale a Sala d’Ercole sul ddl che cancella le Province e dà il via alla riforma che porterà alla nascita dei liberi consorzi di comuni. Il testo è stato approvato ieri, manca soltanto il via libera finale. Gli occhi di tutta Italia sono puntati sulla Sicilia che sarà la prima regione ad abolire le province con un risparmio, che secondo il governatore Crocetta, si aggirerà sui cento milioni di euro
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20 Marzo 2013, 15:46