Province, la giunta vara un ddl| ma diserta la commissione

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07 Gennaio 2014, 17:14

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PALERMO – Dopo il ko sulla proroga dei commissariamenti, la legge di dismissione delle Province siciliane e l’istituzione dei liberi Consorzi deve essere fatta immancabilmente entro 45 giorni. Peccato che i lavori in Prima commissione all’Ars procedano davvero a rilento. Strano, visto che tutte le forze politiche dell’Assemblea, all’indomani del voto contrario dell’aula, si erano dette pronte a lavorare, e soprattutto a fare in fretta. Governo in testa.

Quello stesso governo che, poi, ha presentato un maxi emendamento di riscrittura alla legge sulla quale la commissione presieduta da Antonello Cracolici (Pd) stava già lavorando da settimane. Ma non è tutto. Il governo, oggi, insieme con metà dei componenti della commissione (sia di maggioranza che di opposizione) non si è presentato. E la commissione – dove erano presenti esclusivamente il presidente Cracolici, i due vicepresidenti Vincenzo Figuccia (Forza Italia), Alice Anselmo (Udc) e Salvatore Siragusa e Francesco Cappello (M5S) – si è trovata con un nuovo testo e nessuno che lo illustrasse. E con metà delle sedie vuote.

“Siamo davvero alle comiche – commenta Marco Forzese, ex presidente della Prima commissione e presidente dei Drs – . C’è una commissione che non è in grado di produrre una legge e si attiva un rimpallo di responsabilità ridicolo. Evidentemente vale la politica dello struzzo sulle province da abolire. Abbiamo assistito a proposte di legge del governo smentite dai partiti che indicano l’assessore di riferimento agli Enti locali. Ora si vuole crocifiggere Cracolici senza guardare a quanti sulla mancata abolizione delle province agiscono da attori e comprimari”.

“E’ evidente – afferma invece Cappello dei Cinquestelle – che questa riforma ‘non s’ha da fare’. Il Movimento 5 Stelle lo denuncia già da tempo e le assenze di stamattina ne sono inequivocabilmente la controprova” . “Siamo alla farsa – commenta il grillino Siragusa –, con il governo che presenta un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo già scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere. Appare quindi abbastanza chiaro che non c’è nessuna volontà di portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a quello che sta succedendo a livello nazionale”.

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Parole amare anche quelle del vicepresidente della commissione Vincenzo Figuccia, parlamentare che ha aderito a Forza Italia. “Il Governo ci è o ci fa, lasciando il caos su un tema importante come quello delle Province. Già da tempo – continua il parlamentare forzista – era stata convocata per oggi alle ore 10.30 la seduta della commissione. Tuttavia, oltre a non essere presente i componenti della maggioranza, non era presente neanche il governo. Di fronte a questo ‘incidente’, che ha provocato un vero e proprio buco regolamentare, la commissione dovrebbe dichiarare la proposta del governo inammissibile. Non possiamo continuare a procedere tra incuria e incompetenza. La clessidra scorre e con essa i 45 giorni di tempo per applicare la tanto annunciata rivoluzione attraverso una riforma che scommetto non vedrà luce”.

Con la presentazione dell’emendamento sostitutivo, infatti, i lavori dovrebbero cominciare da capo: nuovi termini per la presentazione degli emendamenti, nuove audizioni, nuove modifiche, nuovi accordi. E il tempo è davvero poco. Tanto che qualcuno azzarda l’ipotesi che, forse, le elezioni non si vogliano davvero evitare. Intanto la Prima commissione si è aggiornata a giovedì prossimo. Sarà allora che si deciderà cosa fare con la nuova proposta del governo di Rosaio Crocetta. E, intanto, si aspettano chiarimenti.

 

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07 Gennaio 2014, 17:14

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