12 Febbraio 2014, 13:27
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PALERMO – “Un pastrocchio, che rischia di portare a un vero pateracchio con effetti deleteri sul piano economico e sociale”. Pertanto, “si fermi tutto. Si trovi un accordo politico sulla proroga dei commissari. E si vada verso un disegno coerente, organico, funzionale, sulla base del confronto con l’Anci, con l’università, con le forze economiche e sociali”. La Cisl Sicilia boccia il testo di riforma delle province che sarà discusso all’Ars tra qualche ora. “Il superamento degli enti intermedi è già nato male – scrive il sindacato guidato in Sicilia da Maurizio Bernava – dettato più da esigenze d’immagine e clientelari che da attenta visione strategica. Adesso, il pastrocchio rischia di diventare un vero e proprio pateracchio. Che, oltretutto, finisce col moltiplicare gli enti intermedi facendo lievitare inefficienza e costi”. “Né ci sono ormai – sottolinea la Cisl – le condizioni per realizzare un riordino amministrativo che risponda al disegno di efficacia e organicità necessario nel contesto di declino economico-sociale e di crisi di funzionamento della macchina amministrativa”. Per la Cisl, “un lungimirante disegno di riordino dovrebbe realizzare criteri di economicità, efficacia dei servizi e dovrebbe agevolare lo sviluppo locale”. Pertanto, “fermate tutto”, si legge nel documento con cui il sindacato si rivolge a governo e Ars. Per la Cisl, “va subito adottata una norma di proroga dei commissari, in vista di una riforma autentica, che: individui con certezza le aree metropolitane; incentivi l’unione dei comuni per la gestione dei servizi; ridefinisca il rapporto tra Regione ed enti locali in vista di un serio superamento delle province”.
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12 Febbraio 2014, 13:27