19 Maggio 2016, 21:01
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PALERMO – “A questo punto o Roma ci aiuta, o sarà un disastro”. L’appello di Luisa Lantieri è chiaro e accorato. Per le ex Province siciliane è ormai allarme rosso. Nonostante la definizione della riforma, avvenuta con l’applicazione della legge Delrio sui sindaci metropolitani.
Oggi l’assessore alla Funzione pubblica ha incontrato i nove commissari dei Liberi consorzi. Che hanno portato in assessorato il racconto delle loro difficoltà, dei problemi enormi che sono costretti ad affrontare per l’assenza dei finanziamenti previsti. Un ritardo che ricalca quello del completamento della “epocale “riforma dell’ente intermedio, annunciata tre anni fa da Crocetta e completata solo da pochi giorni, tra strafalcioni e liti, impugnative e frettolose riscritture della norma.
Ma adesso le Province sono al limite. E gli effetti si avvertono fortissimi già in alcuni di questi enti. A Enna e ad Agrigento, ad esempio, tra pochi giorni non ci saranno più i soldi per pagare i precari. Più di duecento persone che dovranno essere quasi certamente messi in mobilità.
“Serve subito un tavolo tecnico con Roma – la richiesta della Lantieri – per chiarire tutte le questioni in sospeso: quelle del personale, dei bilanci e delle funzioni dei nuovi enti. Intanto io sto definendo la costituzione dell’Osservatorio, già presente nelle altre Regioni: ne faranno parte l’Anci, i sindacati e i commissari dei Consorzi”.
Ma non basterà. “La situazione adesso è drammatica – ammette l’assessore – e per questo lancio un appello al premier Renzi, al sottosegretario Faraone. ai deputati siciliani a Roma, ai nostri esponenti nel governo come il ministro Alfano”. E l’appello ha come obiettivo, ovviamente, il trasferimento dei fondi statali. “Per le Regioni a statuto ordinario – prosegue la Lantieri – si è già provveduto alla distribuzione di 495 milioni. La Sicilia al momento non ha visto un euro, e anzi ha dovuto affrontare le uscite legate al concorso al risanamento della finanza pubblica. Ma non ce la facciamo più”.
Nel disastro, una buona notizia. “La prossima settimana – annuncia l’assessore – riusciremo a liberare nove milioni che potranno essere utilizzati per la spesa corrente”. Si tratta delle metà delle cifre previste in bilancio. L’altra metà è congelata, in attesa che si chiuda l’accordo col governo Renzi sui famosi 500 milioni “bloccati” in bilancio. Il destino delle province siciliane, oggi più che mai passa da Roma.
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19 Maggio 2016, 21:01