02 Marzo 2013, 19:07
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PALERMO – Dice che l’area politica a cui fa riferimento l’Udc “ha allargato il suo bacino elettorale”. E adesso il segretario regionale dei centristi, Gianpiero D’Alia, rilancia – richiamando indirettamente le polemiche che ieri hanno visto contrapposti a distanza il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, espresso appunto dall’Udc – chiedendo “con forza al presidente della Regione e alle forze politiche che compongono la maggioranza l’istituzione di un tavolo regionale per affrontare il tema delle Province e la collegata riforma dell’amministrazione regionale”. Con tutta l’aria di quello che sembra dover essere una prima refluenza diretta delle elezioni per la maggioranza all’Ars.
D’Alia, oggi, ha riunito il suo gruppo parlamentare di Palazzo dei Normanni e i segretari provinciali del partito. Ordine del giorno dichiarato, “una valutazione del voto politico”, con una discussione che però si è naturalmente intrecciata con le fibrillazioni nella maggioranza. A partire da un’ammissione dello stesso D’Alia: “Il dato elettorale è sicuramente inferiore alle nostre aspettative. Ora è il momento di riorganizzare e rilanciare l’azione politica del partito per affrontare alcune questioni strategiche e improcrastinabili per rendere ancora più efficace l’operato del governo regionale”.
La conclusione che traggono i centristi è chiara. Bisogna discutere subito sulla rifora delle Province, ma non solo: nell’elenco dei punti che D’Alia indica al governatore c’è anche “il bilancio siciliano, nella consapevolezza della drammaticità in cui versano i conti, e la scelta delle candidature per le prossime elezioni amministrative”. Una frase, quest’ultima, che lascia presagire la proposta dell’Udc di continuare sulla strada dell’alleanza con il Pd e i crocettiani, scacciando in qualche modo le sirene grilline.
Discutere, quindi. E farlo subito. Perché – parola del capogruppo dello scudocrociato all’Ars, Lino Leanza, “dobbiamo capire subito cosa vogliamo fare”. Nessuno scontro, insomma, nessuna crisi. “C’è bisogno di chiarezza. E la chiarezza può arrivare solo con un vertice di maggioranza al quale ciascuno presenta le proprie idee e si decide qual è la linea. Assumiamoci delle responsabilità, prendiamo delle decisioni e perseguiamole”.
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02 Marzo 2013, 19:07