Il Pdl: operazione di facciata |Il Pd: “Ora si pensi al lavoro”

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05 Marzo 2013, 13:01

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PALERMO – Mentre Rosario Crocetta presenta i dettagli dell’iniziativa governativa per l’abolizione delle Province, emergono i primi mal di pancia per come la vicenda è stata gestita dalla giunta. “Resta il rischio che fra tatticismi e annunci domani si vada in Aula senza il testo che istituisce i consorzi di comuni e le città metropolitane”, a lanciare l’allarme è il vicepresidente della commissione Affari istituzionale Giovanni Panepinto. L’esponente del Pd sottolinea come non sia ancora giunto in commissione il testo, che deve essere votato prima di poter approdare a Sala d’Ercole. La seduta, inizialmente convocata per le 10 è infatti stata spostata alle 15. L’Aula è invece convocata per domani pomeriggio. “E’ un banco di prova per l’Amministrazione, su cui non si può non andare avanti – dice Panepinto -. Il segnale sia chiaro e netto, usando però i termini appropriati. Non si può approvare un decreto legge ma un disegno di legge”. E qui la tirata d’orecchie al presidente Crocetta: “Chiusa la partita delle Province, su cui deve esprimersi l’Assemblea e non gli studi televisivi, porremo la priorità dell’emergenza lavoro”.

Sempre dal Pd, il capogruppo Baldo Gucciardi rivendica il ruolo dei democratici: “Sarebbe un’omissione grave – sottolinea – non ricordare che già nella scorsa legislatura era stato proprio l’iniziativa del gruppo parlamentare Pd a proporre il voto sull’abolizione delle Province, non andato a buon fine solo per il voto contrario del centrodestra. Sono profondamente convinto, e mi batto per questo, – continua Gucciardi – che la vera via dell’innovazione si persegue con il contributo di tutte quelle forze politiche che intendono starci, senza primogeniture da parte di nessuno, ma senza neanche concedere presunte esclusive di cambiamento a singole formazioni politiche. Ciò significherebbe – conclude l’esponente politico – mistificare la realtà e fare un torto ingiusto a coloro che già si sono battuti nella giusta direzione”.

Dall’opposizione invece rivendica la primogenitura dell’operazione che porta all’abolizione delle Province il Movimento per l’autonomia. Il capogruppo Roberto Di Mauro parla dell’accordo già siglato in modo trasversale lo scorso mercoledì. “Nei giorni scorsi – racconta – avevamo trovato l’accordo con Pd, Pdl e Udc. Abbiamo avuto un incontro assieme a Cracolici, Cascio e Leanza: eravamo tutti in sintonia per un disegno di legge che abolisse le Province, istituendo i consorzi di comuni. L’unico che non era d’accordo era proprio il presidente Crocetta”. E il capogruppo del Pds-Mpa individua nel “mercato delle vacche” la motivazione principale di questa posizione del governatore: “Aveva già indetto le elezioni amministrative prima delle Politiche – dice Di Mauro -, chissà a quanti ha promesso che li avrebbe candidati nella loro provincia durante la campagna elettorale. Ha cambiato idea? Non ha una vera linea di governo”. Nonostante la convergenza finale prosegue quindi il braccio di ferro, e le polemiche non si placano. Il tutto in attesa di conoscere i dettagli del disegno di legge.

“Trasformare le Province in Unione dei Comuni implementandone anche il numero, non è riformarle, ma costituisce una goffa operazione di facciata in piena coerenza con l’”enfasi del nulla” che caratterizza il Governo capitanato da Crocetta”, dice il deputato regionale del PdL, Nino Germanà -. La riforma delle Province – aggiunge il Parlamentare – deve essere una vera riforma che punti a ridurne il numero, accorpando le più piccole, ridurne il costo razionalizzandone le funzioni e le competenze secondo le nuove esigenze dei territori metropolitani”.

Critiche anche dal capogruppo Pdl all’Ars, Francesco Scoma: “Assistiamo attoniti al circo mediatico messo su dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta – dice -. Registriamo l’ennesima raffica di annunci contenenti (improbabili) riforme. E con grande disappunto constatiamo che, a fronte di tutto questo (deprecabile) show, stamattina i lavori della commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana sono stati rinviati per l’assenza del Governo. In questa sede, infatti, si sarebbe dovuto concretizzare il testo del ddl di abolizione delle Province, – aggiunge – così tanto pubblicizzato, ma di entrambi non abbiamo visto traccia. Non possiamo che rimarcare inoltre – prosegue – l’assoluta irritualità del Governo, e del suo presidente, che prosegue con annunci ad effetto a cui però non fa seguire atti concreti, fisici, scritti, leggibili, su cui discutere”.

“Le Province vanno abolite veramente poiché quelle attuali sono già liberi consorzi. Non è quindi pensabile un semplice mutamento di denominazione”, afferma Lillo Firetto, deputato regionale dell’Udc, a proposito dello schema di riordino ipotizzato dalla Giunta Crocetta. “Occorre eliminarle – aggiunge Firetto – e procedere alla riforma della burocrazia regionale distribuendo le competenze tra Comuni e Regione”.

 

 

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05 Marzo 2013, 13:01

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