17 Luglio 2015, 13:20
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PALERMO – Quattro giorni di tempo per portare in aula il ddl sui liberi consorzi, oppure nuovamente in piazza. Ad annunciare una nuova, dura mobilitazione dopo lo sciopero generale di qualche settimana fa, sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa, i rappresentanti delle Rsu e altre sigle autonome, dopo che la trattazione in aula del ddl sui Liberi Consorzi prevista per ieri, è slittata per via del caso “intercettazioni”, lasciando ancora una volta senza risposte i seimila dipendenti delle nove ex province siciliane.
“Il fatto che il rinvio sia stato disposto non per motivi tecnici ma politici legati alle vicende del governo regionale che nulla dovrebbero avere a che vedere con i fatti d’aula rende ancora più grave l’atteggiamento dell’Assemblea”, scrivono in un documento unitario i segretari regionali delle sigle sindacali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp), Enzo Tango (Uil Fpl) e Giuseppe Cassarino (Csa). “Ancora una volta – aggiungono i segretari- i Deputati regionali hanno perso una buona occasione per mantenere gli impegni assunti con l’intero territorio e i dipendenti, dimostrando di non avere a cuore le sorti degli enti siciliani”. Un fatto grave, tanto più ora che “con la pubblicazione della bozza del decreto sulle mobilità a livello nazionale – aggiungono – si appalesa la necessità e l’urgenza di un intervento normativo che qualifichi la realtà siciliana e segni l’avvio della trattativa con il Governo Nazionale sul versante delle risorse. Evidentemente – denunciano in coro – le beghe e le diatribe continuano a farla da padrone in un contesto politico sempre più autoreferenziale e lontano dai bisogni della gente”.
Per i sindacati e le Rsu il conto alla rovescia è iniziato. “Dalla seduta del 21 ci aspettiamo un’inversione di tendenza e la fissazione di un calendario di sedute tale da approvare il ddl entro il 31 luglio, così come concordato”. In allegato, il documento unitario.
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17 Luglio 2015, 13:20