04 Ottobre 2012, 16:06
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CATANIA- Lo consente la legge: se il consigliere provinciale fa politica, la Provincia rimborsa al datore di lavoro l’importo dei permessi ottenuti per presenziare a riunioni del consiglio, commissioni e missioni istituzionali. Non si tratta di bazzecole. Livesicilia ha visionato tutti i rimborsi presenti nel bilancio 2011 che riguardano i consiglieri Antonio Rizzo (Pd), Gianluca Cannavò (Pdl), Edmondo Pappalardo (Pdl), Maurizio Tagliaferro (Mpa), Luca Marco (Mpa), Consolato Aiosa (Mpa), Francesco Laudani (Gruppo Misto), Antonio Danubio (Udc), Sebastiano Cutuli (gruppo misto) e Nunzio Parrinello. Ecco quanto costano alle casse della Provincia.
L’impegno politico del consigliere provinciale del Pd Antonio Rizzo è costato alla Provincia, soltanto nel 2011, quasi 70mila euro di rimborsi all’impresa edile “Geometra Paolo Basile”, datore di lavoro di Rizzo, che ha ricevuto 4.901 euro per i permessi di lavoro usufruiti dal consigliere durante il mese di dicembre 2010, 6.402 euro per il gennaio 2011 (delibera 87), 6403 euro a febbraio 2011, 6.402,56 euro a marzo(delibera 387), 6.166,64 ad Aprile (delibera 386), 6.166,64 a maggio, 6.047,92 a giugno, 5.692 euro a luglio (delibera 509), manca il dato di agosto, 6.403 euro a settembre, manca il dato di ottobre e 5.692 euro a novembre.
Non è da meno il consigliere provinciale Gianluca Cannavò del Pdl, legale rappresentante della cooperativa Euroservizi, di cui è presidente del cda dal 2001, anche in questo caso l’importo dei rimborsi si aggira sui 6mila euro al mese. Il consigliere Edmondo Pappalardo del Pdl, facendo attività politica alla Provincia, non ha potuto lavorare presso la ditta Euroform di Alberto Presti, per questo è costato 5.500 euro di rimborsi per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2011; 7.432 euro nei mesi di aprile, maggio e giugno; 5.986 euro per gennaio, febbraio e marzo 2011; 6.554 euro per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2010.
Maurizio Tagliaferro, autonomista della prima ora, risulta dipendente della ditta Orazio Licciardello Insurance che ha ricevuto rimborsi che si aggirano intorno ai 2mila euro mensili. Luca Marco, Mpa, per le assenze presso la ditta Metro Italia è costato 4.265 euro per i mesi di luglio, agosto e settembre 2011, 3.900 euro per i rimborsi di gennaio, febbraio e marzo, 4.086 euro per ottobre-dicembre 2010. Consolato Aiosa, Mpa, è dipendente della ditta “Aiosa Paolo di Paternò” che ha ricevuto 4.586 euro per i mesi di settembre ottobre 2011, 6.215 euro per i mesi di luglio agosto, 6.820 euro per marzo e aprile 2011 e 6.185 euro nei mesi di gennaio febbraio 2011. In pratica Il consigliere del Pdl Francesco Laudani è costato, al bilancio 2011, 12.800 euro per i permessi usufruiti nel 2010 presso L’Anfe, Associazione Nazionale Famiglie Emigrati.
L’estate politica (luglio-settembre 2011), di Antonio Danubio, capogruppo dell’Udc, è costata alla Provincia 12.613 euro, che sono stati consegnati alla cooperativa presso cui Danubio risulta lavorare, la Consart. Il suo stipendio rimborsato sfiora i 4500 euro mensili con la punta di 4956 euro del mese di giugno. Il consigliere Sebastiano Cutuli del Gruppo misto, risulta dipendente della ditta JeV ed ha usufruito, durante il 2011, di rimborsi che superano i 3mila euro mensili. A chiudere l’elenco c’è il consigliere Nunzio Parrinello, braccio destro dell’onorevole Lino Leanza, che gode di rimborsi che si aggirano intorno ai 3mila euro al mese: soltanto da luglio ad ottobre, la cooperativa sociale Luigi Sturzo ha ricevuto più di 12mila euro.
Sul mensile “S” attualmente in edicola, ci sono tutti i rimborsi che hanno ricevuto 40 consiglieri provinciali per “attività istituzionale”, nome per nome, delibera per delibera. Si va dai viaggi all’estero alle partecipazioni al vinitaly, per non parlare di agendine, gagliardetti, t-shirt, trattati di agraria, calendari, bandierine, display, targhe, sale meeting, disegni “in carta papiro”, sms e migliaia di biglietti augurali. E ancora: interviste ai consiglieri provinciali pagate dalla Provincia, che non si è tirata indietro neanche nel rimborsare spot televisivi né l’acquisto di giornali per decine di migliaia di euro. L’inchiesta della magistratura è stata delegata alla guardia di finanza guidata dal colonnello Francesco Gazzani.
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04 Ottobre 2012, 16:06