28 Novembre 2009, 16:47
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È stata presentata oggi a palazzo Comitini la relazione stilata dalla Commissione consiliare nominata per fare luce sul caso della società Ibs Forex di Como, e presieduta dal consigliere del Pd Silvio Moncada. In molti ricordano già l’affaire legato agli investimenti del 2007 della Provincia. La società, a cui l’ente affidò dapprima un milione e mezzo di euro, diventato nel corso dei mesi un investimento da quasi 30 milioni, sparì da un giorno all’altro lasciando un buco imponente nel bilancio dell’amministrazione di palazzo Comitini. Le novità presentate oggi riguardano un nuovo ammanco: dalla relazione della commissione si evince, infatti, che nelle casse della Provincia mancherebbero all’appello sicuramente altri cinque milioni di euro, da aggiungere ai celeberrimi 30. Oltre a queste somme, la commissione ha chiesto agli uffici tecnici di fare una verifica su altri 7 milioni di euro, che sembrerebbero mancare all’appello, stando ai conti della commissione stessa. Si arriverebbe così a un ammanco complessivo di 35 milioni certi, più i 7 da verificare. “Nell’ultimo bilancio avevamo già estinto i mutui contratti dall’amministrazione – ha detto il presidente Giovanni Avanti – inoltre dal bilancio consuntivo del 2008 abbiamo già recuperato buona parte delle somme: questo ci permette di guardare al futuro con tranquillità”.
Sul dettaglio degli investimenti è entrato invece Giuseppe Frisella, membro della commissione speciale nominato da Avanti insieme al segretario generale della Provincia, Salvatore Currao, Salvatore Raimondi, Alberto Stagno D’Alcontres e Raffaele Bonsignore. “Si trattava di investimenti – ha detto Frisella – che prevedevano fortissime oscillazioni, ma non grandissime cadute. Per questo risulta quanto meno sospetto che si siano potuti perdere 30 milioni di euro. Ma su questo – ha aggiunto Frisella – farà luce la magistratura”.
Ma se sulla vicenda dei 30 milioni è ormai chiaro quanto meno il quadro di riferimento, decisamente meno nitidi appaiono ad oggi i contorni della vicenda legata ai 5 milioni di euro, che mancherebbero dall’appello delle somme gestite da un’altra società a cui la provincia si sarebbe affidata: la Swiss Life, società nata qualche anno dopo la Ibs Forex, che sembrerebbe avere sede negli stessi uffici di Ibs. Su Caruso, l’ex direttore generale della Provincia, dimessosi subito dopo lo scandalo dei 30 milioni, Avanti ha detto di essersi confrontato con l’ufficio legale dell’ente, che gli avrebbe informalmente consigliato di aspettare eventuali suggerimenti dagli inquirenti, prima di intraprendere provvedimenti disciplinari nei confronti del dipendente che in ogni caso, ha assicurato Avanti, “è stato allontanato dal Palazzo e svolge il suo lavoro presso la direzione di via San Lorenzo”.
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28 Novembre 2009, 16:47