23 Aprile 2013, 22:30
5 min di lettura
PALERMO – I Prusst sembrano ormai appesi a un filo. Al termine di un’altra seduta convulsa, fatta di sospensioni e scontri interni a Idv e con le opposizioni, Sala delle Lapidi ha gettato ancora una volta la spugna e rimandato la trattazione dei piani di riqualificazione urbana alla prossima seduta che potrebbe tenersi a inizio maggio, quando ormai però il tempo sarà scaduto e il Comune dovrà restituire al governo nazionale 3,6 milioni di euro. Il tutto malgrado il sindaco Leoluca Orlando abbia sollecitato, da giorni, l’approvazione dei Prusst per dare risposta alle istanze degli imprenditori.
Cronaca di un’altra giornata ad alta tensione, cominciata subito con Idv alla ricerca di una posizione comune dopo le spaccature dei giorni passati. E dire che alla fine gli orlandiani sono riusciti a trovare la quadra, con un emendamento che limita a 1500 metri quadrati gli spazi per l’ampliamento delle attività commerciali, ma solo dopo continue sospensioni e lo scontro tra il vicepresidente Nadia Spallitta e il presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi, con tanto di striscioni polemici e minacce di querele. Peccato, però, che l’intesa dentro il gruppo Idv sia costata quella con le opposizioni (Pdl in testa) che, nel primo pomeriggio, hanno fatto le barricate e bloccato i lavori con la lettura dei verbali delle precedenti sedute. A quel punto è stato il caos, con la maggioranza che ha provato a riprendere in mano i lavori ma senza successo, fino alla chiusura della seduta. “Adesso è chiaro chi vuole fare i Prusst e chi no – tuona Giuseppe Milazzo del Pdl – è una vergogna l’atteggiamento di una maggioranza divisa che fa tutto meno che il bene della città”. “La maggioranza arrogante pensa di poter fare quello che vuole – accusa il capogruppo Pdl Giulio Tantillo – ma solo col dialogo si fanno le delibere. Continueremo a dimostrarlo, finchè non ci sarà dialogo non si faranno i Prusst. La nostra proposta è quella di approvare solo quelli con il parere degli uffici, quindi firmati dall’assessore”.
I Prusst in questione sono circa 22 e, essendo presentati dagli uffici, in teoria difficilmente verrebbero bocciati. “Non ci sarà alcuna valutazione politica – dice il capogruppo del Pid Felice Bruscia – siamo pronti ad affrontare solo quelli firmati dall’assessore, senza alcun emendamento”. “L’atteggiamento ondivago della maggioranza – dice Andrea Mineo di Civitas Palermo – che in un momento così difficile per la città viene meno al percorso e ai criteri condivisi in conferenza dei capigruppo, fa emergere la loro pronfonda spaccatura e irresponsabilità”. “Siamo di fronte a una maggioranza che appare smarrita – commenta il capogruppo di Amo Palermo Francesco Scarpinato – e soprattutto sorda alle esigenze di una città che meriterebbe maggiore responsabilità. Se dovessimo essere costretti a restituire i soldi, sarebbe una beffa per Palermo e gli imprenditori pronti a investire”.
Motivo del contendere, però, soprattutto l’apertura di nuove attività commerciali. “Ritengo che sia sbagliato autorizzare l’apertura di nuove grandi strutture di vendita, anche alla luce di disastri provocati dall’apertura dei tre grandi centri commerciali – dice Rosario Filoramo del Pd – Palermo non ha bisogno di nuovi centri commerciali. Apprezziamo la posizione di chiusura alla quale è giunto il gruppo di Idv, restando comunque in allerta in caso di congiunzioni degli stessi con le richieste del centrodestra”. “Al di là delle dinamiche interne alla maggioranza che hanno determinato di fatto l’ennesimo rinvio dell’atto, penso che approvare i Prusst, dei quali le proposte più recenti sono state presentate nel 2006, sia anacronistico e ‘pericoloso’ – commenta Antonella Monastra di Sedie volanti – non vorrei che la nuova amministrazione, che candida Palermo a Capitale Europea della Cultura, consenta, approvando oggi singoli e frammentari progetti, la creazione di nuovi centri commerciali o alberghi fuori da qualunque attività programmatoria, ad esempio”. “La maggioranza – spiega il consigliere comunale Giulio Cusumano dell’Udc – mette a rischio i tanti investimenti previsti dai Prusst. Prendo atto che l’unico vero cardine da seguire, ovvero la cancellazione della realizzazione di nuovi centri commerciali (veri o mascherati), non abbia avuto il riscontro che ci aspettavamo. Nonostante tutto continuerò ad oppormi alla realizzazione degli inutili centri commerciali, che non creano nuovi posti di lavoro, ma semplicemente li spostano dal Centro alla periferia, determinando il degrado sociale, culturale e urbanistico della nostra città”.
Ma, come detto, anche dentro Idv non sono mancate le polemiche. “Siamo sconcertati che alcuni consiglieri antepongono agli interessi della collettività quelli di bassa politica e personali – dicono i consiglieri Idv Paolo Caracausi, Filippo Occhipinti e Gaspare Lo Nigro – il presidente del consiglio costretto a sospendere la seduta per l’ostruzionismo delle opposizioni. Ancora una volta la città rischia di perdere una occasione di sviluppo per colpa di pochi consiglieri irresponsabili e poco attenti allo sviluppo della città”. “Ci dissociamo dall’atteggiamento irresponsabile del Pdl”, aggiunge Cosimo Pizzuto. “E’ stato fatto un buon lavoro sui Prusst – dice Nadia Spallitta – escludendo gli interventi in verde agricolo e i centri commerciali: sono buone notizie per la città. Quelli rimasti sono inseriti in un contesto più ampio”. “Oggi il gruppo consiliare di Idv – dice il capogruppo Aurelio Scavone – presente in aula al completo, con una posizione unitaria, pronto a dare quella risposta che molti imprenditori aspettano dal 2006, al fine di poter investire in questa città risorse economiche in un momento così particolare di recessione, nonostante la volontà di arrivare a una soluzione condivisa e le impalcature presenti in Aula per il posizionamento della lapide che sarà posta il primo maggio dal presidente della Camera Laura Boldrini, il Pdl con atteggiamento irresponsabile ha continuamente ostacolato lo svolgimento dei lavori addirittura chiedendo la lettura dei verbali delle precedenti sedute. Non contenti, hanno costretto il presidente del consiglio a sciogliere la seduta, con la minaccia di arrampicarsi sulle impalcature. Ho chiesto al presidente Orlando di convocare al più presto la seduta”.
Pubblicato il
23 Aprile 2013, 22:30