18 Gennaio 2011, 23:54
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Crediamo, pur non essendo clinici, di avere colto la felice “psicopatologia” di Vittorio Sgarbi. Egli crea nella misura in cui distrugge. Egli distrugge nella misura in cui crea. Intesse e lacera rapporti umani e politici, per sua mutevole natura, per il cambiamento ormonal-spirituale che gli suggerisce nuovi e continui orizzonti. Ma dove passa lascia una bava luminosa di lumaca che potremmo chiamare ardimentosamente bellezza. Non è un giudizio sull’uomo e sulle sue mattane, ché non essendo nemmeno beati ci asterremmo comunque dal fornire. E’ quello che chi scrive ha visto a Salemi: l’orma tangibile di una sensibilità artistica, capace di diventare tessuto sociale ed etico. Fino a un certo punto, perché il carattere è carattere e perché non sappiamo come si viva da salemiti a Salemi.
Tuttavia, la bava della lumaca operosa è nei segni e nelle cose. E’ una trasfigurazione del sentimento del luogo che ha reso preziosa una cittadina altrimenti anonima. E non parliamo del tamburo mediatico che trapassa come ogni gloria umana. Parliamo di un seme più duraturo, piantato nel terreno per riprodursi. Mandate pure via Sgarbi, se volete. Ma non cancellate la sua scia.
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18 Gennaio 2011, 23:54