Telefonata tra Ciancio e Bianco |Il sindaco: “Coerente da 18 anni”

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12 Novembre 2015, 16:20

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CATANIA – C’è un’intercettazione tra il sindaco Enzo Bianco e l’editore Mario Ciancio alla vigilia della campagna elettorale. Al centro della conversazione il progetto del Pua, Piano Urbanistico Attuativo, che prevede la realizzazione di un mega centro turistico alla Playa di Catania. Siamo venuti in possesso degli atti integrali. E’ il 18 aprile del 2013, Bianco contatta Ciancio da un’utenza intestata al Comune di Catania, è di fresca approvazione la variante al Comune, tre sono gli astenuti, tra i quali spicca Rosario D’Agata, attuale assessore alla Legalità. Il Comune sblocca gli atti del Pua e Bianco comunica a Ciancio l’inizio della campagna elettorale. 

BIANCO-CIANCIO INTERCETTATI.

CIANCIO: pronto?

BIANCO: Enzo Bianco

C: carissimo Enzo, come stai?

B: bene, Mario

C: benissimo, non bene

B. niente ti volevo salutare, mi pare che ieri…

C: poi ci vediamo, è andato tutto secondo le previsioni

B: eh, esattamente, come ti avevo detto, come vedi sono…

C: ma ti voglio dire…mantieni…ma lo avevo detto ieri sera questo, non so se ti è arrivato il mio giudizio

B: no…

C: che inizialmente ero preoccupato perché D’Agata non aveva detto con chiarezza che si…

B: no…no…no

C: asteneva

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B: assolutamente

C: però poi…diciamo i fatti sono i fatti…

B: assolutamente, esattamente…

C: i fatti i fatti sono e continuiamo ad andare avanti

B: assolutamente

C: va bene Enzo

B: ci sentiamo nei prossimi giorni quando sei…io, io sabato apro la campagna come sai eh!

C: ho già autorizzato la, la Giuffrida a fare l’articolo

B: perfetto

C: della campagna

B: perfetto

C: ti abbraccio

B: un abbraccio ciao

Il sindaco Bianco interviene sul Pua dopo la pubblicazione dell’intercettazione.  “La mia posizione sul Pua – si legge in una nota – è chiara e la esprimo da diciotto anni, sempre nella stessa maniera, in tutti i discorsi, sia pubblici e sia privati.
Il Patto Territoriale dedicato alla zona Sud di Catania è stato progettato sotto la mia precedente amministrazione nel 1999 per rilanciare il litorale della Plaia pensando a uno sviluppo turistico e naturalistico.
Sotto le successive amministrazioni il Pua ha subito sostanziali modifiche che miravano ad aumento speculativo di cubatura e metteva a rischio lo sviluppo naturalistico. A queste variazioni mi sono puntualmente opposto, come tutte le cronache riportano con chiarezza.
Per questi motivi, nell’aprile del 2013, quando non ero ancora tornato alla responsabilità di sindaco, i consiglieri comunali a me vicini furono gli unici a non votare per il Pua a causa di queste modifiche peggiorative.
Una presa di posizione anche in questo caso espressa pubblicamente.
In coerenza con quanto affermato per diciotto anni, da sindaco apportai al Pua una serie di significative modifiche per eliminare l’eccesso di cubatura e per porre la massima attenzione alle esigenze del territorio e allo sviluppo armonioso di quella zona.
Il Consiglio comunale nel dicembre del 2014 approvò alcuni emendamenti che modificavano l’atto presentato dalla giunta e che quindi non condividevo. Le osservazioni del Cru, il Consiglio regionale urbanistico, hanno opportunamente confermato le nostre valutazioni e il definitivo decreto pubblicato dall’;Assessorato regionale Territorio e Ambiente ha ribadito il testo originale da noi proposto.
Ho deciso, infine, che ci sia un protocollo di legalità per verificare, prima di rilasciare qualsiasi licenza, la provenienza dei capitali privati tramite un’apposita Commissione creata dal Comune e dalla Prefettura, garantendo così massima trasparenza e legalità in ogni singolo progetto”.

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12 Novembre 2015, 16:20

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