02 Giugno 2017, 15:59
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PALERMO – Aperte senza alcuna autorizzazione e senza che il titolare abbia comunicato l’inizio dell’attività. Aumentano gli esercizi commerciali abusivi a Palermo e, tra questi, ci sono decine di rivendite di alimenti e alcolici irregolari perché sprovviste di autorizzazioni sanitarie. Spesso si tratta di attività “fantasma” per il Suap del Comune di Palermo o originariamente registrate, ma successivamente sottoposte a cambiamenti radicali mai comunicati.
Gli ultimi interventi del Caep, il nucleo della polizia municipale che si occupa dei controlli delle attività produttive, hanno riguardato bar, negozi e locali della zona centrale della città, dove sono state accertate irregolarità per sessantamila euro. In via dello Spezio, via Maqueda e via Roma sono finiti nel mirino tre attività gestite da cittadini bengalesi: gli agenti della municipale hanno riscontrato la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche a minorenni anche dopo la mezzanotte. I titolari gestivano inoltre l’attività senza le dovute autorizzazioni sanitarie ed amministrative, per questo oltre alle sanzioni è scattata la chiusura immediata.
Un provvedimento che lo scorso anno ha colpito trentaquattro attività, ma che da gennaio ad oggi ha riguardato già trentuno esercizi commerciali. Le irregolarità fioccano e fanno prevedere almeno il doppio delle saracinesche a cui saranno apposte i sigilli. Nel 2016 il Caep dlela polizia municipale ha disposto la chiusura per nove attività di somministrazione alcolici, tre garage, due parruccherie, due centri estetici, due grandi strutture (locali di oltre 1500 metri quadrati), un negozio di ottica, una casa di riposo, un b&b, una rivendita di auto ed undici “esercizi di vicinato”, ovvero rivendite al dettaglio con dimensioni inferiori ai duecento metri quadrati.
Proprio in quest’ultimo settore si continua a rilevare la presenza del maggior numero di esercizi abusivi. Negli ultimi cinque mesi, infatti, sono già ventuno i negozi per i quali è stata disposta la chiusura dalla polizia municipale. Nel dettaglio si tratta di quattordici alimentari e sette tra abbigliamento, casalinghi, oggettistica. Sigilli anche per altre tre officine, un garage, due parruccherie, quattro rivendite di alcolici. Insomma, un fenomeno dilagante che la polizia municipale sta cercando di arginare con un’attività di controllo serrata che mira anche ad accertare il rispetto degli orari per la somministrazione di alcolici.
La normativa vigente vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni e se minori di 16 anni si tratta di un illecito penale. I titolari e i gestori di negozi con superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati devono interrompere la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche dalle 24 alle ore 6, in caso contrario scatta una sanzione di oltre seimila euro. Gli esercizi che svolgono spettacoli musicali, attività danzanti o altre forme di intrattenimento o svago, devono interrompere la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche alle ore 3. Anche in questo caso scatta la sanzione. Inoltre, questi locali devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita, le tabelle alcolemiche, mettendo anche a disposizione dei clienti che ne fanno richiesta gli “alcoltest”.
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02 Giugno 2017, 15:59