19 Aprile 2018, 13:51
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CATANIA – Avrebbero pensato solo ai dirigenti senza considerare i precari storici. Per questo i Puc sarebbero a rischio stabilizzazione. A chiedere conto e ragione all’amministrazione comunale di Catania è il consigliere Sebastiano Anastasi, che stamani, nel corso del Consiglio comunale straordinario sulla situazione del centro storico, ha annunciato di voler presentare un’interrogazione sull’argomento. “Vorrei sapere se, ancora una volta – afferma l’esponente di Grande Catania – i lavoratori e non solo loro siano stati presi in giro e se è vero che la richiesta avanzata alla Consfel riguardava esclusivamente i dirigenti a tempo determinato”.
Il riferimento è alla seduta di Consiglio al termine della quale l’aula ha dato il via libera al bilancio di previsione 2018, atto necessario per procedere al rinnovo dei contratti dei dirigenti. In quell’occasione, si erano presentati decine di precari storici del Comune. “Non è la prima volta – continua Anastasi – che l’aula si trova a dover votare un atto con il pensiero di determinare le sorti di padri e madri di famiglia. Oggi si scopre che esiste la possibilità che siano stati tutti presi in giro. Per questo, chiedo di sapere se corrisponde al vero la mancata stabilizzazione – tuona – ed eventualmente quale sarà la strada che intraprenderà l’amministrazione per stabilizzare tutti questi lavoratori.
Il totale di 183 unità: un numero consistente che, nella programmazione di Palazzo avrebbero dovuto essere stabilizzati per tranche. Prima 52, la cui stabilizzazione sarebbe n via di verifica, 127 che dovrebbero stabilizzarli entro dicembre 2018 e, infine, i restanti, che dovrebbero essere stabilizzati entro il 2019. Tutto un ragionamento che, però, resterebbe nullo senza il parere del Consfel. Inoltre, nella recente relazione della corte dei conti, proprio in relazione alle stabilizzazioni sono state avanzate criticità. “I giudici contabili evidenziano come “l’avvio, nel 2016, della procedura di stabilizzazione di 183 unità di personale precario, che ha portato alla immissione in organico di 53 unità di personale Puc nel 2017, che dalla documentazione in atti sembrerebbe contrastare con i principi dettati dalla normativa statale e regionale che hanno posto specifici limiti assunzionali agli enti locali al fine di garantire il progressivo assorbimento del personale in esubero proveniente dalle province”.
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19 Aprile 2018, 13:51