28 Ottobre 2012, 18:24
1 min di lettura
CATANIA – “Questa è la morte del calcio. Altro che sudditanza psicologica. Qui c’è molto di più”. E’ una furia incontenibile, a fine partita, il patron Nino Pulvirenti. Il gol regolarissimo, prima concesso e poi inspiegabilmente annullato ai suoi ragazzi, è l’episodio che ha fatto saltare il banco del buonsenso e che ha gettato un’ombra pesante sul ruolo e l’organizzazione stessa degli arbitri in campo. “Cosa dovremmo fare? Dobbiamo assistere inermi a queste cose? In campo – prosegue Pulvirenti – ci sono sette arbitri che hanno annullato un gol regolare a noi ed hanno concesso un gol in fuorigioco a loro. Tutto questo è inaccettabile. L’arbitro mi ha chiesto scusa ma doveva chiedermi scusa due volte”. E’ un Pulvirenti che non riesce a contenere la rabbia ed ogni possibile analisi o giustificazione all’operato dell’assistente di linea Maggiani finisce col divenire la conferma che ben più di qualcosa non è andato nel coordinamento dei sette arbitri presenti in campo: “Io non so cosa dire. Se non che il gol l’ha annullato il guardalinee dopo che la panchina della Juve ha protestato. E questa è una vergogna”.
Ci sarebbe da parlare della bella prova, della buona prestazione dei rossoazzurri al cospetto dei campioni d’Italia. Ma l’episodio della rete non convalidata a Bergessio ha avvelenato tutto. Doveva essere una festa: si è trasformato tutto in qualcosa di surreale. Ed alla fine, nemmeno mister Maran riesce a trattenere l’amarezza: “Io so solo che avevamo segnato e le proteste hanno cambiato tutto. A me diventa difficile anche commentare. C’è solo amarezza: il gol loro era irregolare, il nostro invece era regolare. Cosa devo commentare? E’ sotto gli occhi di tutti quello che è accaduto. Io devo solo fare i complimenti alla mia squadra”.
Pubblicato il
28 Ottobre 2012, 18:24