27 Aprile 2018, 10:00
1 min di lettura
AGRIGENTO – ”Da 60 anni a Drasy, il poligono di tiro dell’esercito italiano e americano a pochi passi da Punta bianca, nell’agrigentino, si spara per diversi mesi all’anno con qualsiasi arma. E mentre i proiettili vanno a finire in mare inquinandolo, le vibrazioni conseguenti alle esplosioni hanno indebolito la falesia e causato numerosi crolli, rendendo inaccessibili alcuni tratti del litorale”. Lo dice l’associazione Mareamico che ha documentato con foto e video le esercitazioni con spari anche da parte di carri armati. ”Da tempo la Regione Sicilia – aggiunge – si è detta disponibile ad istituire la riserva naturale a Punta bianca ma non è stato ancora individuato un sito alternativo per le esercitazioni militari. E questo nonostante le assicurazioni da parte del ministero della Difesa. Mareamico nei prossimi giorni chiederà di incontrare a Palermo la Commissione paritetica Regione, Stato ed Esercito al fine di capire quale sia il futuro dell’area e portare il messaggio di protesta della popolazione. Si chiederà di iniziare la bonifica del mare, come stabilito lo scorso anno dalla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito”.
“Da 60 anni, in un ambito di costa di straordinaria bellezza, si svolgono esercitazioni militari. Punta bianca ad Agrigento è una destinazione innaturale. La città sta scommettendo sul suo futuro con una entità di flussi turistici in veloce crescita. L’uso improprio di questo straordinario pezzo di costa è una imperdonabile antinomia”. Cosi’ il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, in relazione alle esercitazioni militari.
Pubblicato il
27 Aprile 2018, 10:00