27 Luglio 2016, 15:37
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PALERMO – L’assalto ai turisti, la concorrenza sui prezzi, gli stalli per i mezzi troppo vicini. Un clima di tensione che all’esterno del Falcone-Borsellino, avrebbe raggiunto il suo culmine domenica mattina, quando tra un tassista delle cooperative che gestiscono il taxi-sharing in aeroporto ed un autista della compagnia “Prestia e Comandè”, si è arrivati alle mani. Ad avere la peggio il dipendente della società di trasporto, un 56enne palermitano per il quale è stato necessario il trasporto e il ricovero in ospedale.
Per lui i medici del Civico hanno espresso quindici giorni di prognosi. “Il tassista è salito sul pullman, ha inveito contro il nostro autista, poi l’ha strattonato, tirandolo per la cravatta”, spiega il legale rappresentante di Prestia e Comandè, Giuseppe Fiorentino. Gli animi si sarebbero accesi quando l’autista stava per parcheggiare il pullman, in attesa che un collega andasse via, verso Palermo. “In quel momento il pullman si era posizionato lungo il marciapiede che porta alla biglietteria, copriva lo stallo dei taxi. A quel punto il tassista è andato su tutte le furie ed ha aggredito il nostro autista, che se tutto va bene se la caverà con quindici giorni di cure. Non riteniamo giusto che i nostri dipendenti vengano messi in pericolo da una situazione ormai al limite del sostenibile. Gli stalli per il servizio di taxi-sharing sono praticamente contigui e la concorrenza nei nostri confronti è diventata ormai spietata, al punto che alcuni taxi effettuano le stesse fermate dei pullman per accaparrarsi più clienti possibili, nonostante il regolamento lo vieti. Così come è vietato – aggiunge Fiorentino – “adescare” i turisti al loro arrivo. Sono ormai presenti in aeroporto delle hostess che lavorano per i tassisti, che fanno di tutto per evitare ai passeggeri di salire sui nostri pullman”.
Insomma, una vera e propria lotta che andrebbe avanti da tempo e che domenica mattina è sfociata nella violenza, al punto da rendere necessario l’intervento della polizia. “Non siamo contro il lavoro dei tassisti – sottolinea Fiorentino – ma bisogna lavorare nel rispetto dell’attività altrui. E questo invece è ormai il Bronx, un modo di fare senza regole e senza controllo, nonostante le nostre segnalazioni al Comune di Palermo e alla Gesap. Domenica l’aggressione è avvenuta davanti ai turisti che arrivavano ina eroporto, davanti ai nostri clienti. Scene che non devono mai più ripetersi”.
A sostegno dell’associata Prestia e Comandè, interviene anche il presidente di Anav Sicilia, Antonio Graffagnini, che sottolinea “la gravità di quanto accaduto” e “la necessità di definire in modo congruo e secondo standard di sicurezza le aree riservate alle diverse tipologie di trasporto. L’utente deve poter scegliere liberamente l’operatore al quale rivolgersi, come avviene in altre città d’Italia”.
Ben diversa la versione del tassista, difeso dall’avvocato Stefano Santoro. “Il conducente del pullman si è fermato lì provocatoriamente, proprio nell’area di parcheggio del taxi-sharing – dice il legale -. A quel punto il mio cliente lo ha gentilmente invitato a spostarsi, ma il dipendente di Prestia e Comandè ha risposto testualmente che doveva farsi i fatti suoi, perché lui poteva stare dove voleva. Il tassista ha quindi raggiunto il primo gradino della scala che conduce all’abitacolo del pullman ed è stato spinto. L’autista non gli ha nemmeno permesso di accedere, lui per evitare di cadere di spalle si è aggrappato alla cravatta. Di certo non è una persona che cerca lo scontro fisico – sottolinea Santoro – visto che è un uomo di oltre 50 anni ed ha una protesi all’anca. Quello che è accaduto a Punta Raisi – aggiunge – è frutto del forte astio e dell’interesse all’accusa da parte della società Prestia e Comandè. Probabilmente si sono resi conto che il taxi-sharing è stato accolto bene e che il mercato è cambiato e il calo del volume d’affari ha provocato del nervosismo. E’ fondamentalmente una lotta tra poveri – conclude Santoro – e anche i tassisti la mattina si alzano per lavorare e tornare poi a casa dalle loro famiglie. Domenica il mio cliente ha concluso la sua giornata al pronto soccorso: pure per lui i medici hanno espresso quindici giorni di prognosi. Sta per sporgere formalmente querela nei confronti dell’autista”.
Nel frattempo, nei confronti del tassista arriva la solidarietà di Arat taxi. “Siamo vicini al nostro collega – dice il presidente Francesco Cangelosi, referente anche per la cooperativa Radiotaxi Trinacria – ma pure all’autista del pullman, perché mentre si lavora certe cose non dovrebbero accadere. Ci dispiace che si sia verificato un episodio simile, ma sappiamo che il tassista non avrebbe mai aggredito l’impiegato di Prestia e Comandè, perché ha subito diversi interventi chirurgici e non metterebbe mai in pericolo la propria salute. Da diversi anni ci troviamo anche all’interno del porto e non si è mai verificato qualcosa del genere con le altre ditte di trasporto. Mi chiedo perché si debba arrivare a certi livelli. Quello che il taxi-sharing offre è un servizio ottimo, che ci permette di lavorare costantemente e in sinergia con il Comune. Probabilmente alla base dell’astio nei nostri confronti c’è la preoccupazione di perdere il monopolio del trasporto da e per l’aeroporto. Ma non è corretto.
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27 Luglio 2016, 15:37