Quanto vale il cuore di un cane?

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19 Ottobre 2014, 21:15

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(rp) Quanto vale il cuore di un cane? Quanto vale il cuore di un gatto? E il cuore di un criceto? E il cuore di una tartaruga? Chi sono gli animali, i compagni di strada del viaggio? Hanno un’anima, oppure no? Vanno in Paradiso, quando chiudono gli occhi? Valgono quanto noi? La vita di un cane e quella di un uomo hanno lo stesso peso?

Sono cose che ci vengono addosso, che sono diventate argomento di dibattito a contorno della storia che i lettori conoscono: il canuzzo meticcio che salva il custode del cimitero a Palma di Montechiaro e muore per difenderlo. Intorno alla vicenda, fioriscono le domande di cui sopra. Abbiamo bisogno di puntualizzare, di localizzare confini, di tracciare linee. Non siamo capaci di godere della bellezza e della bontà, senza porci il problema della classificazione. E dunque, discutiamone, ancora una volta.

Ci sono due tipi di bipedi umani: quelli che non sanno cosa sia il rapporto con un animale e quelli che lo conoscono e ne sono cambiati. Basta osservarlo, un bipede, nel prima e nel dopo. Prima non capisce. Non comprende le effusioni. Stigmatizza la confidenza, i baci di un cane, la prossimità di un gatto. La vicinanza gli appare alla stregua di una debolezza. Dopo, muta il quadro. La stessa persona armata di scetticismo quando, entra in connessione con un animale, modifica il suo approccio. Si stupisce del suo stupore. Baci e carezze diventano moneta corrente di un legame unico. Si scopre l’esclusività degli sguardi, il privato dello stare insieme.

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Infine, arriva la rivelazione più importante, quella che lascia senza fiato: non ci sono gerarchie, non esiste qualcosa che stia più in su. Tutto è governato dall’amore che mette a posto i segni nello zodiaco personale di chiunque. Gli animali hanno un’anima, perché l’amore che scorre gliela conferisce, col significato di un’unione che somiglia all’eternità, come per il volersi bene dei bipedi umani. E il cuore di un cane, insieme al resto, diventa un altro modo della speranza, un’altra via per indicare la grandezza dei respiri, un altro lumino di Paradiso.

E voi, come la pensate?

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19 Ottobre 2014, 21:15

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