Compensi fino a 50mila euro | Ecco i nomi degli esterni all’Ars

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28 Marzo 2014, 19:52

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PALERMO – Quaranta contratti. Alcuni arrivano a più di 50mila euro lordi all’anno. Altri, invece, si fermano a 8.000. Sono i compensi dei collaboratori esterni dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale, non i portaborse (ogni deputato ne ha comunque uno o due), non gli stabilizzati, personale già in carico all’amministrazione di Palazzo dei Normanni che lavora nei gruppi. Questa ‘terza’ categoria raggruppa i collaboratori assunti alla fine dell’anno scorso e che la legge sulla spending review fa salvi proprio in virtù della data in cui sono stati firmati i contratti: prima del 31 dicembre.

Il gruppo che ha più dipendenti ‘esterni’ è quello del Movimento 5 Stelle. In tutto una trentina, ma visto che i grillini non hanno portaborse, più della metà dei lavoratori viene pagata con i 3.180 euro al mese destinati proprio ai collaboratori personali dei parlamentari. I Cinqestelle, invece, hanno chiesto alla ragioneria dell’Ars le somme per pagare 12 persone che rientrano nel personale “non stabilizzato”: i nomi sono già pubblici da tempo – si trovano sul sito del gruppo siciliano – ma la novità sono le cifre: per un totale di quasi 403.000 euro i grillini retribuiscono undici collaboratori con 34.000 euro annui, uno (l’addetto stampa Tony Gaudesi) con 28.516 euro all’anno.

Per il gruppo di Articolo 4 lavorano, invece, cinque esterni, che percepiscono stipendi che variano dai 25 ai 50.000 euro annui: sono Marco Mascellino (retribuito con uno stipendio lordo annuo di 50.472 euro), Filippo Dazzo (30.314), Giuseppe Giambalvo e Calogero Gattuso (entrambi prendono 25.955 l’uno) e Antonio Brunetto (41.820 euro l’anno).

Poi c’è il Megafono. Il gruppo parlamentare che fa capo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, si avvale di sette esterni. Il dipendente che guadagna di più è Maria Di Salvo, che arriva a quasi 41.000 euro lordi all’anno. Gli altri stipendi si fermano al massimo a 21.000 euro circa. Mario Papa, ad esempio, ne prende 21.396, poi c’è Mirko Ragusa che prende circa 20.300 euro, Emanuele Rotta (17.955 euro), Matteo Scavone (15.751 euro), Salvatore Mannina (13.192 euro) e Francesco Coniglio (11.984 euro lordi all’anno).

L’Udc, invece, ha tre collaboratori esterni: Alfredo Ambrosetti, retribuito con 50.472 euro lordi all’anno, Salvatore Urso (che prende 44.162 euro) e Ileana Panama (33.502 euro). Per il gruppo Misto lavorano sei collaboratori. In questo caso, però, quello con il compenso lordo più alto è Davide Costa, che prende 16.000 euro l’anno. Carmelo Di Discordia, Giuseppe Bonavires e Cinzia Faulisi prendono, invece, 11.551 euro l’anno, mentre Giuseppina Gianquinto e Stella Belliotti Stagnitta, 8.100 euro lordi.

Infine Lista Musumeci e Democratici e Riformisti. Il gruppo del capo dell’opposizione, Nello Musumeci, si avvale di quattro collaboratori esterni: Paolo Sanguedolce, Antonino Doria e Leo Decembrino prendono 15.120 euro lordi all’anno ciascuno, poi c’è Salvatore Schembri che prende 18.960 euro lordi. I Drs, invece, hanno tre collaboratori: Ernesto Calogero (17.913 euro lordi all’anno), Santi Calderone (14.338 euro all’anno) e Rosaria Di Ciuccio (17.913 euro lordi annui).

Dichiarano di non avere alcun collaboratore esterno, invece, Partito democratico, Pid-Grande Sud verso Forza Italia e Pds-Mpa. Diversa la situazione per l’ex Popolo delle libertà. Il gruppo, scisso da qualche settimana in Forza Italia e Nuovo centrodestra, al 31 dicembre scorso dichiarava contratti per circa 90.000 euro totali all’anno. Ma la fine del Pdl, di fatto, ha determinato lo scioglimento dei contratti, perché il gruppo – così com’era – non esiste più. Il numero dei contratti, nel frattempo, ha fatto andare in tilt i conti dell’Ars. Il Consiglio di presidenza, così, nei giorni scorsi ha stabilito in accordo con i capigruppo di procedere al taglio del 10 per cento degli stipendi degli esterni. Che, nel frattempo, verranno pagati con i fondi destinati alle spese di funzionamento dei gruppi parlamentari.

Nel citato articolo viene riportato il nome dello scrivente quale dipendente del Gruppo Parlamentare “Articolo 4” accompagnata dalla dicitura fra parentesi: “retribuito con uno stipendio lordo annuo di 50.472 euro”.

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Riportiamo le replichje da parte di Marco Mascellino, collaboratore esterno del gruppo Articolo 4, e Maria Di Salvo (gruppo Megafono) in merito ai compensi percepiti.

Marco Mascellino

“Nel citato articolo viene riportato il nome dello scrivente quale dipendente del Gruppo Parlamentare “Articolo 4” accompagnata dalla dicitura fra parentesi: “retribuito con uno stipendio lordo annuo di 50.472 euro. Tale riferimento è del tutto infondato ed improprio in quanto la cifra indicata NON corrisponde in alcun modo alla retribuzione annuale lorda dello scrivente, che risulta invece significativamente inferiore alla cifra indicata.

In particolare pare opportuno rappresentare come il trattamento economico dello scrivente sia esattamente pari al minimo retributivo tabellare indicato dal CCNL applicato (Terziario), secondo l’inquadramento spettante, senza alcun elemento aggiuntivo di sorta (ivi compreso il riconoscimento dell’anzianità di servizio, visto che lo scrivente lavora per i gruppi parlamentari da ben tre legislature e cioé fin dall’ormai lontano 2006).

La cifra erroneamente riportata è verosimilmente riferibile al “costo aziendale” complessivo (che include i contributi INPS, INAIL, gli oneri per l’IRAP, ecc…), cosa ben diversa dalla “retribuzione” lorda o netta che sia.

Rimango peraltro a disposizione per fornire, anche con l’opportuno conforto documentale, ogni chiarimento ed integrazione e la piena prova della veridicità di quanto da me affermato e dell’infondatezza, di contro, di quanto pubblicato”.

Maria Di Salvo

“Nel suddetto articolo viene detto che la sottoscritta dipendente del Megafono arriva a guadagnare 41.000euro lordi l’anno. La cifra indicata non corrisponde in alcun modo alla mia retribuzione lorda. Il mio trattamento economico è pari al minimo retributivo tabellare indicato dal CCNL applicato senza nessun elemento aggiuntivo. La cifra riportata, che è comunque superiore a quella sostenuta dal gruppo, è il costo aziendale complessivo, include INPS, INAIL, IRAP ecc”.

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28 Marzo 2014, 19:52

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