Quattro boss dei Brunetto in cella |La Cassazione sblocca l’arresto

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12 Novembre 2014, 18:09

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GIARRE. Nove mesi dopo l’ordinanza del Gip Anna Maggiore, che ha rigettato lo scorso gennaio cinque delle sette richieste di custodia cautelare in carcere avanzate dalla Procura di Catania, che ha poi presentato appello, con esito positivo, al Tribunale del Riesame. La Cassazione ieri mattina ha dato il via libera all’esecuzione di quattro ordinanze a carico dei presunti vertici del clan Brunetto, referenti per il comprensorio ionico della cosca catanese dei Santapaola.

I carabinieri della Compagnia di Giarre poco dopo le 16, ritenendo concreto il pericolo di fuga, hanno arrestato Salvatore Brunetto, 46enne di Fiumefreddo di Sicilia, già sottoposto agli arresti domiciliari, Rosario Russo, 62enne di Mascali, e Carmelo Olivieri, più noto come “Carmeluccio”, 47enne di Giarre. Un quarto provvedimento ha raggiunto in carcere il 36enne di Fiumefreddo di Sicilia Alfio Patanè, già detenuto per altra causa.

Da destra Brunetto, Oliveri, Patanè e Russo

Salgono così a sei gli arresti per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine, avviata nel giugno del 2012 dai militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia giarrese, dopo l’improvvisa scomparsa di Giorgio Curatolo, gravitante negli ambienti della criminalità organizzata e probabile vittima di lupara bianca. Lo scorso gennaio sono finiti in manette Benedetto La Motta, 56enne pluripregiudicato ripostese, ritenuto il referente a Riposto del clan Brunetto, e Giovanni Calì, 41enne giarrese, considerato dall’accusa un semplice esecutore.

Durissimo il colpo inferto oggi al clan Brunetto. Di fatto finiscono in carcere i principali referenti. Salvatore Brunetto è il fratello del boss Paolo, deceduto lo scorso anno. Rosario Russo è ritenuto dagli inquirenti il suo vero successore a capo della cosca. Infine, Carmelo Olivieri sarebbe, sempre secondo l’accusa, il referente del clan a Giarre.

 

 

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12 Novembre 2014, 18:09

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