14 Novembre 2010, 02:55
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Molte assenze e una presenza. Quella dei tifosi rossazzurri. Non saranno più di quattrocento, ma basteranno per dare un significato speciale al derby tra Palermo e Catania. Per la prima volta dopo gli incidenti che costarono la vita all’ispettore di polizia Filippo Raciti il 2 febbraio 2007, la grande classica del calcio siciliano riapre le porte ai sostenitori ospiti. I supporters etnei, ai quali sono stati riservati 1.100 biglietti, partiranno in pullman nella prima mattinata e all’interno dello stadio prenderanno posto nell’anello superiore del settore ospiti. ”Mi aspetto una prova di maturità da entrambe le parti, sono certo che sarà una grande partita”, commenta Nino Pulvirenti, presidente del Catania. Interrotta la serie di sei incontri senza vittorie e di 307 minuti senza gol all’attivo grazie al successo di mercoledi’ sera al Massimino con l’Udinese, il Catania si presenta a Palermo ancora in emergenza, soprattutto nel reparto arretrato, dove le assenze continuano a moltiplicarsi. Paradossalmente, nonostante gli uomini contati e le continue modifiche alla linea a quattro davanti ad Andujar, i rossazzurri possono vantare la seconda migliore difesa del campionato (appena otto gol subiti) e un filotto di tre gare e 309 minuti senza reti al passivo.
Al Barbera si cambierà ancora. A destra rientra Potenza, che ha scontato la squalifica, ma al centro mancherà Bellusci (fermatosi per un problema muscolare contro l’Udinese): al suo posto spazio a Terlizzi, uno degli ex della gara. I catanesi (privi anche di Spolli, Capuano, Pesce e Augustyn) hanno qualche problema pure a centrocampo. Out Ledesma, fermato per un turno dal giudice sportivo, e Carboni, che non è riuscito a superare un problema a un polpaccio ed è rimasto fuori dalla lista dei venti convocati. Con ogni probabilità, Giampaolo – che oggi non ha tenuto l’abituale conferenza della vigilia nonostante il silenzio stampa sia formalmente finito – metterà da parte il 4-3-1-2 rispolverato nel turno infrasettimanale per tornare al 4-1-4-1 con un uomo a protezione della difesa (Biagianti, per la verità non al meglio) e uno tra Delvecchio, Martinho e Ricchiuti in mezzo accanto ad Izco. In avanti il riferimento, come sempre, sarà Maxi Lopez, tornato a fare centro dopo oltre quaranta giorni di astinenza e grande protagonista del derby dello scorsa stagione.
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14 Novembre 2010, 02:55