21 Aprile 2011, 15:00
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Massimo Ciancimino, fermato oggi su ordine della procura palermitana per calunnia pluriaggravata nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro (nella foto), fece il nome dell’attuale direttore del dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza l’anno scorso ai magistrati nisseni nell’ambito delle inchieste per le stragi palermitane del ’92 e con particolare riferimento all’individuazione di un misterioso personaggio, noto come “signor Franco”: un uomo degli apparati di sicurezza che, secondo il testimone, era in confidenza con suo padre e avrebbe avuto un ruolo nella presunta trattativa tra Stato e mafia.
Dopo un interrogatorio non convincente, nel dicembre 2010, in cui il testimone diceva che il “signor Franco sarebbe stato vicino a De Gennaro” i magistrati nisseni iscrissero Ciancimino nel registro degli indagati per calunnia e rivelazioni d’atti d’ufficio. Ciancimino è anche indagato per concorso in associazione mafiosa, dai magistrati di Palermo per il ruolo avuto nella trattativa. Lui stesso ha ammesso di avere fatto da “postino” tra il padre e il boss Bernardo Provenzano.
Lo scorso luglio, poi, Massimo Ciancimino consegnò ai magistrati palermitani un documento del padre, che risalirebbe ai primi anni ’90, con 12 nomi di investigatori e politici, come l’ex ministro Franco Restivo, l’ex questore Arnaldo La Barbera, il funzionario del Sisde Bruno Contrada, il generale dell’Arma Delfino e il funzionario dell’Aisi Lorenzo Narracci. Nella lista c’era anche un tale Gross e, accanto, le iniziali “F/C”, che, a dire del figlio dell’ex sindaco, avrebbero indicato i due nomi con cui lo 007 era noto: Franco e Carlo. Una freccia collegava poi Gross a un altro cognome: “De Gennaro”. Sarebbe proprio questo il documento contraffatto che ha portato al fermo del testimone. Dopo l’ uscita delle prime notizie delle rivelazioni di Ciancimino in cui era citato De Gennaro l’ex capo della polizia annunciò che lo avrebbe denunciato per calunnia. Lo scorso dicembre la moglie di Ciancimino, Carlotta Masserotti, dichiarò in procura che De Gennaro, nel 2004, avrebbe agevolato il rilascio accelerato di un passaporto per il piccolo Vito Andrea Ciancimino, figlio della coppia.
(Fonte ANSA)
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21 Aprile 2011, 15:00