22 Settembre 2017, 13:19
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PALERMO – Aveva scatenato il caos, con calci, pugni e l’intervento di due familiari. Voleva farla pagare al gestore di un centro scommesse di via Perez, nella zona di via Oreto: si era rifiutato di mettere a sua completa disposizione una slot machine, con la quale era convinto di ottenere una grossa vincita dopo aver perso tutto.
E’ la storia paradossale che è costata l’arresto ad M.F palermitano di 40 anni, finito ai domiciliari con l’accusa di tentata estorsione. Le indagini della squadra mobile hanno permesso di ricostruire quanto accaduto a marzo nei locali dell’agenzia: colui che si sarebbe trasformato in aggressore avrebbe perso fino all’ultimo centesimo alle macchinette, al punto da tentare compulsivamente di recuperare i soldi continuando a giocare.
Avrebbe così atteso la “svolta”, che in base ai suoi calcoli, sarebbe però arrivata se quella slot machine l’avesse usata soltanto lui. Avrebbe quindi intimato al titolare di non farla utilizzare da altri giocatori, in sua assenza. Quest’ultimo si è rifiutato perché avrebbe subito un danno economico, ma la sua decisione ha provocato un’accesa discussione.
Da lì a poco, infatti, è scattata la scintilla. Fuori dal locale sono volati calci e pugni, nei confronti del gestore e del figlio: una violentissima aggressione a cui hanno preso parte altre due persone, C.R di 51 anni e C.G di 27, per le quali oggi scatta il divieto di avvicinamento a meno di cento metri di distanza al luogo frequentato dalle vittime. Un pomeriggio di caos e tensioni, al termine del quale è stato necessario anche l’intervento del 118 per medicare i feriti, per i quali è stata espressa una prognosi dai sette ai dieci giorni.
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22 Settembre 2017, 13:19