“Questi sono tuoi… tre e nove” | Il dirigente e la tangente in diretta

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21 Novembre 2016, 17:31

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Palermo, viale Campania, dicembre 2015. Salvatore Vincenzo Sucato, consulente dell’impresa Rete Rinnovabile srl, ha un appuntamento con Salvatore Rando, dirigente del dipartimento Energia e rifiuti della Regione siciliana.

È il giorno in cui, secondo l’accusa, Sucato consegna una mazzetta al dirigente per sbloccare l’autorizzazione che serviva per attivare un impianto fotovoltaico in contrada Serra Garofalo, a Ragusa.

Sucato arriva in macchina. Randi, che si trova in ufficio, lo raggiunge. “Leviamoci di qua, che devo fare una cosa non è che posso: siccome mi hanno dato disposizioni di anticipare io subito per potere loro farmi le fatture io così”, Sucato sta parlando di soldi. Vista la delicatezza della faccenda, secondo i carabinieri del Nucleo investigativo, l’uomo decide di appartarsi. Sono soldi che Sucato in parte intende di recuperare fatturandoli all’impresa con cui ha avviato una collaborazione.

Sucato inizia a contare le banconote nelle mani di Rando:”… questi sono i tuoi con più… mille e nove, sono tre e nove… aspetta che ho pure cento che le ho prese a parte…”. In totale, tremila e novecento euro a cui Sucato vuole aggiungere altri i cento euro che poco prima suon figlio ha prelevato al bancomat. “Se non te li trovi è lo stesso… mica succede niente”, lo tranquillizza Rando. Sucato vuole essere preciso: “I cosi giusti su giusti”.  Ed è solo una prima parte: “Enzo questi sono, quanti me ne hai dato, in totale?”. “Quattro e tre, entro fine anno spero di arrivare a dieci, sicuro”.

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L’importante è che Rando porti a termine l’incarico che sta molto a cuore a Sucato: “A me serve che venerdì io me lo posso e sera anche ci… arrivi?”. Rando: “Ci posso provare però non è che te lo posso garantire, il protocollo tu lo sai, devo andare a fare la pubblicazione non è che”. Sucato confida nel dirigente: “Eh va be ma che ci vuole se glielo fai fare ora e lo fai stamattina anziché menartela”. Rando, alla fine, lo rassicura: “Io ora glielo faccio…”.

Di cosa stanno parlando emerge dalle parole dello stesso Sucato: “… è da tanto tempo che è fatto questo decreto”. Si tratta del decreto con cui veniva sbloccato l’impianto. Decreto che, secondo l’accusa, era stato compilato dal dirigente sulla base dei desiderata dell’impresa.

Lo scorso aprile, dopo che i carabinieri su ordine del procuratore aggiunto Bernardo Petralia e del sostituto Claudia Ferrari perquisiscono il suo ufficio, Rando viene interrogato. Ammette di avere preso i soldi: “… me li ha dati Sucato per una specie di gratifica, la vuole chiamare così… mi ha dato questi soldi e io scioccamente li ho presi”. Una gratifica e non una tangente, si difende Rando, scaricando la colpa sui suoi superiori: “L’ingegnere Sucato mi chiedeva a che punto era il decreto, gli rispondevo non te lo faccio, in questi termini non ci sto. Mi disse poi che mi sarebbe stato detto dai miei superiori come fare… mi promise che non c’erano problemi, questa cosa se la risolvevamo mi dava un pacco di soldi…”.

 

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21 Novembre 2016, 17:31

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