21 Ottobre 2014, 17:22
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BELPASSO – Verrà trasmessa in streaming e tra qualche giorno prenderà il via, è “Qui Belpasso Libera” la radio ideata dall’attivista poco più che ventenne belpassese Alfio Platania con lo scopo di poter parlare di mafia e racket senza inibizione. Un ideatore, tanti sostenitori: “il progetto è stato ideato da me, ma in questi giorni molti altri ragazzi si stanno aggregando – spiega Platania – abbiamo costituito un bel gruppo, stiamo crescendo e ne sono soddisfatto”.
“Qui Belpasso Libera” tre parole che sono l’anima del progetto. “Ho scelto questo nome perché Belpasso ha bisogno di una radio libera, dove poter liberamente parlare di tutto”. La regia sarà allestita in un immobile di proprietà di uno dei giovani attivisti coinvolti, per i primi giorni però, mancando ancora alcune attrezzature, i ragazzi trasmetteremo in diretta da YouTube utilizzando il sistema Hangout di Google.
Partorita qualche settimana fa, l’idea della radio si pone l’obiettivo di alzare la testa, poter parlare e pensare a voce alta senza paura, garantiscono gli organizzatori. “Si parlerà di mafia, analizzeremo come mai esponenti della Criminalità Organizzata oggi sono a piede libero e girano tranquilli in paese. – si legge nel post Facebook di Platania che preannuncia l’ “on air” della radio – Si parlerà di racket, dei nostri commercianti che ancora oggi subiscono in silenzio. Rideremo, piangeremo, combatteremo la mafia allo stesso modo come ci ha insegnato il Compagno Peppino. Questa è la nostra risposta all’indifferenza, alle minacce e a chi ancora oggi fa finta di niente…”.
Perché Belpasso ha bisogno di una radio libera?
“Non solo Belpasso, – risponde Alfio Platania – ma ogni paese, secondo noi, soprattutto in Sicilia ha bisogno di una Radio Libera, dove si può parlare senza aver paura”.
Questo significa che a Belpasso non si può parlare liberamente. Perché? “Purtroppo l’omertà è un cancro molto diffuso in tutti i paesi e non solo a Belpasso, questa Radio vuole essere uno strumento per aiutare a combatterlo”.
C’è un particolare aneddoto sgradevole recente che volete raccontare e che vi ha dato l’input di reagire?
“Ce ne sarebbero di cose sgradevoli da raccontare, però oggi preferiamo guardare avanti con positività”.
E del resto sono tante le presunte intimidazioni ricevute dagli attivisti, così come documentano numerosi post Facebook pubblicati nel tempo, ma questo è il momento della speranza e della rinascita. “Arriverà il giorno in cui questa terra sarà bellissima – dichiara Alfio – il giorno in cui, chi ha detto NO alla mafia e all’illegalità, non sarà visto come l’eccezione, ma come la normalità”.
Avete parlato di criminali in giro per il paese e di estorsori. Cosa volete dire a queste persone? “Che il tempo del non parlo, non sento e non vedo è finito”.
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21 Ottobre 2014, 17:22