Quirinale, c’è anche Caselli | tra i candidati “a cinque stelle”

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13 Aprile 2013, 12:24

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PALERMO – C’è anche Gian Carlo Caselli tra i “quirinabili” del Movimento cinque stelle. Tra i dieci candidati, insomma, alla corsa verso la poltrona di Presidente della Repubblica scelti dai “grillini” attraverso un sondaggio online. Caselli, nativo di Alessandria, è però legatissimo alle cose siciliane. Dal 1993 al 1999, infatti, ha ricoperto il ruolo di Procuratore capo a Palermo. Anni caldissimi, quelli successivi alle stragi di Capaci e via D’Amelio, e culminati, però, con arresti importanti, come quelli di Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza, Giovanni Brusca. Arresti che daranno un impulso decisivo alle indagini su Cosa nostra.

Il nome di Caselli era entrato in una recentissima polemica con un altro degli aspiranti alla poltrona di Presidente della Repubblica. Piero Grasso, durante una trasmissione televisiva aveva velatamente criticato la gestione dei processi ai tempi di Caselli. Al punto da scatenare una piccata reazione del “collega”, che ha deciso di scrivere al vicepresidente del Csm Michele Vietti, denunciando le “accuse e allusioni suggestive” che hanno presentato “in maniera distorta vari fatti e circostanze afferenti la mia attività di magistrato”. Caselli ha quindi chiesto al Csm di “essere adeguatamente tutelato”.

Insomma, lo scontro tutto interno alla storia della Procura palermitana, potrebbe finire in Parlamento. Il nome di Caselli, infatti, sarà quello scelto dai deputati del Movimento cinque stelle, a patto che il giudice, oggi a capo della Procura di Torino, “batta” gli altri “preselezionati” sul blog di Beppe Grillo.

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Gli altri nove candidati scelti sono, in ordine alfabetico: Emma Bonino, Dario Fo, Milena Gabanelli, Beppe Grillo. Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada e Gustavo Zagrebelsky

Lunedì 15 gli iscritti al M5S potranno votare tra questi nomi il candidato per il Quirinale che sarà proposto in aula dai suoi parlamentari. Il “sondaggio” aveva subito nei giorni scorsi un brusco “stop” a causa di un presunto attacco hacker al sito.

“Anche ieri – si legge nel blog di Grillo – sono stati effettuati numerosi attacchi al sito, così come nel giorno precedente, ma non è stato possibile alterare la validità dei voti. Quasi 50.000 persone hanno potuto esprimere democraticamente, senza chiedere un euro a nessuno, la loro preferenza per il Capo dello Stato. Nel frattempo la coppia Bed & Breakfast Berlusconi e Bersani decideva in segreto il presidente dell’inciucio per salvaguardare entrambi, un atto antidemocratico e ributtante”.

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13 Aprile 2013, 12:24

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