27 Maggio 2018, 19:28
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PALERMO – Aumentano le percentuali, ma per un palermitano su due, nel centro città, la raccolta differenziata resta ancora una sconosciuta. E’ questo quanto emerge dai dati della Rap sul porta a porta 2, il progetto che estenderà per gradi ad altri 130 mila residenti la differenziata. Una tabella di marcia che dal 10 aprile ha riguardato anche la zona che va dal Massimo al Politeama, dove al suo debutto solo il 26% si è adeguato alle nuove regole.
Numeri impietosi, ma che a maggio sembrano migliorare: nella prima metà di questo mese, infatti, la differenziata ha toccato il 53%, in zona Strasburgo si è arrivati al 64% mentre si soffre ancora nelle zone in cui da più tempo vige il porta a porta, che si fermano al 52%, comunque in rialzo rispetto al mese scorso.
Un andamento che fa ben sperare la Rap, la società che si occupa di igiene urbana e a cui tocca l’incombenza di estendere la differenziata: un compito ormai necessario per Palermo, così come per Messina e Catania. Sono infatti i grandi centri quelli che arrancano di più in tutta la Sicilia e che inchiodano al ribasso le percentuali di differenziata nell’Isola. “A giugno 2017 la differenziata si attestava sul 7% su tutta la città, oggi siamo al 16 – dice Francesco Fiorino, a capo del settore Ambiente del Comune – siamo migliorati di quasi un punto percentuale al mese, in una città che sconta rispetto ad altri un ritardo di almeno 15 anni”. Già, perché estendere la differenziata non è certo una cosa semplice: servono i mezzi adatti, bisogna fare adeguate campagne di sensibilizzazione, distribuire i kit, avere le infrastrutture necessarie e non tutto fila sempre per il verso giusto.
Il porta a porta prevede infatti l’eliminazione dei classici cassonetti, anche se alcuni cittadini faticano ad abituarsi. La Rap, infatti, è costretta a intervenire puntualmente per eliminare le discariche abusive lì dove, spesso, prima c’erano i cassonetti. L’azienda ha anche stilato una piccola mappa delle discariche che si formano a tempo di record: si va da via Cerda a via Mariano Stabile all’altezza di piazza Moro, da via Villaermosa a piazza Lolli, da piazza Amendola a piazza sant’Oliva, passando per via Re Federico, via Furitano, via Garzilli nel tratto Dante-Paternostro e via Aprile. Una situazione che la stessa azienda definisce in miglioramento, grazie alla sinergia con la Polizia municipale. C’è chi invece attraversa i confini delle zone per poter gettare i rifiuti lì dove ci sono ancora i cassonetti: capita, così, che la zona tra via Principe di Camporeale e via Sauro, in zona Noce, venga presa di mira, tanto da spingere il Comune a estendere lì la differenziata spinta con una misura ad hoc. Non mancano poi le lamentele di residenti e commercianti verso la Rap, accusata di non rispettare sempre gli orari e i giorni indicati, con la conseguenza che a volte i rifiuti rimangono in strada.
Adesso però la vera sfida sarà quella che attenderà il Comune nei prossimi mesi, quando il porta a porta si estenderà ulteriormente. Prima al Borgo Vecchio e alla fascia costiera dei quattro mandamenti: tra giugno e luglio dovrebbero partire le campagne di sensibilizzazione e distribuzione del materiale e a settembre, al netto di imprevisti, ci sarà il via alla raccolta. Poi, a inizio 2019, al centro storico e ai mercati, dove la raccolta dell’organico rappresenterà l’ostacolo più difficile.
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27 Maggio 2018, 19:28