Raccolta fondi per Laura, uccisa |e ancora senza degna sepoltura

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04 Settembre 2016, 05:00

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San Giovanni La Punta – “Ciao a tutti. Sono Marika, ho 16 anni e la mia storia non è facile da raccontare, ma in questi giorni voglio condividere con voi alcuni momenti della mia esistenza. Il 22 agosto del 2014 la mia vita è stata stravolta. Quella notte ho perso tanto sangue, entrando in coma. Grazie a persone che non conosco e che sicuramente non conoscerò mai ma che ringrazio infinitamente, dopo tre giorni sono rinata. Fino a quel momento non conoscevo l’importanza del gesto di donare il proprio sangue, oggi vi invito a farlo perché io so cosa vuol dire morire e rinascere!”. Con queste parole postate sulla sua pagina Facebook Marika Russo, la 16enne di San Giovanni La Punta ferita brutalmente con la sorellina Laura dal padre una notte di fine estate, prova a raccontare la pagina più dolorosa della sua vita. Sono passati due anni ma le cicatrici sul suo corpo fanno ancora tanto male. Già, perché la sua “Lalla” non c’è più e solo la vicinanza di chi in questi lunghissimi mesi ha combattuto sempre al fianco della sua famiglia riesce a rendere quelle pagine, divenute ormai un intenso capitolo, meno amare.

Da quel 22 agosto sono state numerose le iniziative di sensibilizzazione per far sì che tragedie simili non accadano più. Raccolta di sangue, eventi culturali, petizioni contro il femminicidio. Non ultima, una fiaccolata a due anni dalla scomparsa di Lalla che se da un lato ha confermato l’affetto di molti, dall’altro l’assenza di chi grazie al ruolo ricoperto potrebbe essere d’aiuto alla causa. “Di recente – scrive su facebook Gerardo D’Angelo rivolgendosi al primo cittadino di San Giovanni La Punta – nel paese dove tu governi si è svolta una fiaccolata in memoria di tutte le donne vittime di violenza, ricordando in particolar modo una bambina che io non conosco, tu sì! Nella piazza centrale, esattamente dove tu hai il tuo ufficio, c’erano quasi duecento puntesi a testimoniare la loro indignazione verso questo fatto di cronaca. Io c’ero, tu no e assieme a te nessuna rappresentanza della giunta comunale. Ora tu mi dirai che io sono di parte. Certo! Sicuro! Ma io devo fare la mia parte, e tu? Non ti sei preoccupato in prima persona neanche di mandare un messaggio a quella madre che si aspetta da te, primo cittadino, un abbraccio, una parola di conforto”.

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E sono in tanti ad aver condiviso il pensiero di Gerardo, un dispiacere che si moltiplica dopo aver appreso che Lalla non ha ancora un loculo tutto suo. E se una madre, addolorata e senza lavoro, per dignità non ha il coraggio di chiedere il sostegno altrui per donare alla propria bambina un luogo in cui poter riposare per sempre, c’è chi avendo conosciuto questa storia solo attraverso i media decide di sposare la causa. “Ho pensato di creare il gruppo Facebook “Diamo una sepoltura definitiva a Laura Russo“ – spiega Eleonora Parisi a Live Sicilia Catania – perché la vicenda di questa bambina mi ha toccato nel profondo. Non conoscevo personalmente la famiglia ma da quando ho sentito parlare di questa tragedia dentro di me è nato il desiderio di poter far qualcosa nel mio piccolo. Sono una madre, una nonna e una credente. Qualche giorno fa, intenta nella mia opera di volontariato, ho ritrovato una Bibbia, l’ho aperta a caso e mi sono ritrovata dinnanzi ad un passo dell’Esodo: ‘Stà lontano dalla falsità. Non far morire l’innocente e il giusto, perché io non assolvo chi si rende colpevole di questo’. Quelle parole mi hanno fatto pensare subito a Laura, così mi sono messa in contatto con la madre per avere da lei il consenso e aiutarla. In pochi giorni sono tanti coloro i quali stanno aderendo all’iniziativa lasciando un loro contributo al codice iban IT34M0760116900001022261752. Mi hanno scritto pure dall’Australia e ciò conferma che esistono ancora tante persone oneste e di cuore”.

E mentre il processo che vede come imputato per omicidio preterintenzionale il padre prosegue, il 26 settembre Laura avrebbe compiuto 14 anni. Per ricordarla l’associazione “Puntesi senza frontiere” ha organizzato per martedì 27 un incontro a Trappeto proprio dove attualmente la piccola riposa. Un’altra piccola goccia nell’oceano affettivo di tutti coloro che da mesi ripetono fermamente: “Io sono Lalla, noi tutti siamo Lalla”.

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04 Settembre 2016, 05:00

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