28 Febbraio 2013, 15:32
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CATANIA – Arrivano 2,5 miliardi per riportare le ferrovie siciliane a un livello “civile ed europeo”. E’ stato infatti firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, che consentirà il collegamento in 2 ore 25 minuti, con un risparmio di 20 minuti e una maggiore frequenza di convogli. “L’obiettivo – ha spiegato il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca nella conferenza stampa a Palazzo Chigi – è quello di avere di una ferrovia normale, civile ed europea”.
Il contratto, firmato da Barca e dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dal governatore della Regione siciliana Rosario Crocetta e dagli ad di Ferrovie Mauro Moretti e di Rfi Michele Mario Elia, interessa 5 macro-interventi per un totale di 14 opere, per la quali, a fronte di un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, sono già disponibili 2.426 milioni. Il termine ultimo per la conclusione complessiva dei lavori è il 2020. Gli interventi complessivi che scaturiranno dai lavori, dalle progettazioni e dagli studi previsti nel Contratto consentiranno di raggiungere tre risultati: una progressiva forte riduzione dei tempi di percorrenza, con un aumento della frequenza e della qualità del servizio fra queste tre importanti aree metropolitane della Sicilia; un miglioramento dell’accessibilità delle aree interne della Sicilia centrale e meridionale ai grandi centri metropolitani; una maggiore efficienza dei nodi ferroviari di Catania e Palermo. “Oggi – ha spiegato Barca – la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo è assolutamente insufficiente, ma è una di quelle di cose di cui si parla in Italia da anni e che attendeva da tempo di essere affrontata”. Moretti, che ha spiegato le caratteristiche tecniche del progetto, ha osservato che “se dobbiamo fare un collegamento tra grandi città dobbiamo puntare alla velocità, ma anche alla frequenza, perché se il treno non è disponibile in maniera abbondante la gente non lo prende”: pertanto l’obiettivo finale é di avere treni ogni mezz’ora nelle ore di punta e ogni 1-2 ore nelle altre fasce orarie. Soddisfatto Crocetta, che però sottolinea l’importanza di mettere in connessione il sistema ferroviario con quello aeroportuale: “Intanto – ha affermato – incassiamo questo risultato con il sano pragmatismo di chi fa l’amministratore, ma guai se ci fermassimo: il problema del raccordo con l’aeroporto di Trapani si pone immediatamente”. Oggi, ha concluso Passera, “mettiamo sul tavolo oltre 2 miliardi, il resto verrà”.
Il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo destina 383 milioni alla linea Messina-Catania, 823 a quella Catania-Palermo e 1.218 a interventi tecnologici e alla realizzazione del nodo di Palermo. In particolare, lungo la linea Messina-Catania è prevista la progettazione del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania verrà completato il raddoppio dei binari nella tratta che va da Catania Ognina a Catania Centrale, progettato l’interramento della Stazione centrale e realizzato il raddoppio del bivio Zurria-Catania Acquicella. Sulla linea Catania-Palermo verranno raddoppiati i binari nelle tratte Bicocca-Motta-Catenanuova e Catenanuova-Raddusa-Agira, al fine di raggiungere una velocità da 200 km all’ora e di consentire una crescita nella frequenza dei collegamenti. Per quanto riguarda la tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto è prevista la tempestiva realizzazione di uno studio di fattibilità, d’intesa con la Regione siciliana, per valutare tre soluzioni alternative: riqualificazione della linea ferroviaria esistente, variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; variante di tracciato contigua all’asse autostradale Catania-Palermo. Sono inoltre previsti interventi tecnologici lungo le due linee e la realizzazione del nodo di Palermo.
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28 Febbraio 2013, 15:32