Radicali a congresso a Rebibbia |E con Cuffaro ecco Dell’Utri

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02 Settembre 2016, 13:29

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ROMA – Totò Cuffaro torna in carcere a Rebibbia. Ma da uomo libero. L’ex governatore prende parte al congresso dei Radicali, che si è tenuto a Roma. E non è l’unico siciliano dai trascorsi giudiziari burrascosi tra i partecipanti. Si fa vedere anche Marcello Dell’Utri. Il palermitano fondatore di Forza Italia, che sconta una condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, chiacchiera con Cuffaro, ma non può parlare con i giornalisti. «È molto provato – racconta Cuffaro citato dal Corriere della Sera – e gli mancano gli affetti, la moglie, i figli». Tra gli ex detenuti illustri in platea ecco anche Raffaele Sollecito, accusato di aver ucciso Meredith Kercher insieme ad Amanda Knox, e poi assolto con formula piena: «Un detenuto è come un sacchetto dell’immondizia gettato in discarica: per questo voglio sostenere le battaglie per i diritti civili che spesso, come nel mio caso, sono calpestati».

«Qui ho conosciuto Pannella. Condivido alcune battaglie dei radicali, in primis quelle sulla giustizia, e volevo ricambiare simbolicamente il saluto affettuoso che Marco mi era venuto a dare in cella un Capodanno di qualche anno fa», commenta Cuffaro ricordando il grande leader radicale scomparso nei mesi scorsi. Il congresso è il primo che il movimento politico celebra senza di lui. Con l’ombra della scissione che incombe sulla galassia radicale. A convocare l’assise sono stati gli iscritti e non il gruppo dirigente. I partecipanti «ufficiali» sono 320 tra iscritti vecchi (242), nuovi (19) e osservatori (59). Forte la scelta del carcere come luogo del congresso, al quale ha preso parte anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Che il Congresso del partito Radicale si faccia a Rebibbia ”mi sembra quasi un atto dovuto. I Radicali sono coloro che con maggior forza hanno indicato il limite del sistema penitenziario e portato avanti lotte su questi temi. E’ un giusto tributo al loro lavoro e alle battaglie di Pannella’, ha commentato il ministro”.

“Sono contento di tornare qui da libero – ha detto Cuffaro aprendo oggi pomeriggio il suo intervento -. Se c’è un dato che i carcerati vivono con disumanità è la sensazione che nessuno si ricordi di loro. E il nostro Stato fa del suo meglio per far sentire i detenuti soli. Io credo che il merito di chi ha scelto questo luogo vada riconosciuto. Tiene accesa sulle carceri la luce che Marco Pannella ha tenuto accesa fino alla fine della sua vita”, ha detto tra gli applausi della platea.

“Io sono stato schiavo della ricerca del consenso e del voto. Qui nel Partito radicale siamo più liberi. Io farò le battaglie che condivido con voi. le cose buone vincono sempre”, ha concluso Cuffaro tra gli applausi.

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02 Settembre 2016, 13:29

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