29 Luglio 2010, 11:51
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Assessore Maira?
“E chi è?”.
Come, dicono che lei potrebbe essere coinvolto nella nuova giunta Lombardo…
“Uff…”
Piccola parentesi. Lo sbuffo tenue è il massimo livello espressivo del fastidio nel codice di Rudy Maira. Mai alzerà la voce. Mai – Dio non voglia – gli sfuggiranno contumelie ai danni di chicchessia. L’uomo è dolce come una sfogliatella. Ovvio, da qualche parte – nella zuccherosa confusione della ricotta – un pungiglione ci sarà. Ma la sostanza è morbida, cortese. Parli con Rudy Maira e ti sembra che la Dc non sia morta e sepolta. Che lo scudo crociato esista ancora, con la tv in bianco e nero, l’olandesina e Rivera in campo. Rudy, c’è scritto nella carta d’identità. Macchè ruvidezza! Mai nome fu più infelice.
La possiamo chiamare assessore?
“Per carita, sono Rudy e basta”.
Veramente si parlarono…
“Chi?”.
Pierferdinando, Saverio e Raffaele. Di governo parlarono.
“Il problema è la durata”.
Cioè?
“Un governo d’emergenza, come lo vediamo noi, non è eterno”.
E Raffaele?
“Non lo capisce”.
E voi?
“E noi glielo diciamo: Raffaè, sbagli, c’è la crisi”.
In sintesi?
“Noi non cambiamo posizione. Governo d’emergenza con chi ci sta. Certo, se uno non ci vuole stare…”.
Mica si può costringere.
“Appunto. Noi però non faremo i giullari di corte”.
Se c’è l’emergenza, il governo ha malgovernato.
“Non entro nel merito, sono stati anni pesanti. La crisi sicuramente c’è”.
E c’era una volta il Partito del Sud.
“Lo stanno ritoccando per tempi migliori. Vedremo come sarà”.
E c’è Lo Giudice che molto si è arrabbiato con “l’oligarchia del partito”.
“Faccio salva l’amicizia con lui. Hanno sbagliato tutti. Nessuno ha dialogato”.
Rudy Maira, invece, non se la prende mai.
“Carattere è”.
Soltanto?
“A sedici anni ero già nella Dc. La Prima Repubblica, con i suoi difetti, era l’università della politica”.
E la Seconda?
“E’ l’asilo nido”.
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29 Luglio 2010, 11:51