Raffaele il picconatore | Adesso tocca al Pd?

di

03 Dicembre 2009, 18:54

2 min di lettura

Diego Cammarata l’ha scritto chiaro e tondo: “Raffaele Lombardo ha avvelenato i pozzi”. E’ un punto di vista idilliaco e, ovviamente, parziale. Presuppone la visione romantica del centrodestra, plaga incontaminata in terra di Sicilia, prima che arrivasse l’Attila Catanese a calpestare i prati teneri delle intese, segando amicizie che avevano superato tradimenti e legislature. Le cose non sono mai state così.
Eppure, qualcosa di vero ci deve essere. Anzi, c’è. Raffaele Lombardo – qualunque sia il giudizio complessivo sul suo operato – è stato eccelso fin qui nella politica della separazione, nel suo divide et impera. Un vero picconatore di sodalizi. E va bene che lo stesso termine fu utilizzato per descrivere le mattane di Cossiga. Tuttavia, mai eguale sostantivo venne mai impiegato per personaggi tanto diversi. Cossiga picconava per divertimento e per repentina lunaticità. Lombardo scalpella in scienza e coscienza. Sa di avere un esercito di Franceschiello alle spalle. L’unica tattica per la sopravvivenza? Picchiare nei gangli delle presunte invincibili armate altrui. Picchiare perché, come dicono a Napoli, “Dalle e dalle se scassano pure e’ metalle”. Forse pure a Catania e dintorni si dice così.
Povero Pd siciliano, appena uscito da un congresso che ha lasciato strisce di malumore, faticosamente sepolte sotto un’apparenza di unità. Bastava guardarli l’altra sera all’Ars. Antonello Cracolici apriva al governatore “una nuova stagione delle riforme”, con le parole più accondiscendenti pronunciate fin qui in quella parrocchia, a patto si intende che il presidente abiuri e rinneghi i “falsi idoli” del centrodestra. Nel frattempo, Giuseppe Lupo si affrettava a spiegare che nulla è cambiato che le prospettive sono le stesse, mentre l’orchestrina suonava il valzer delle intese impossibili, ma chissè che… Ed è chiaro a questo punto come tra i pidini sussistano ormai due anime: una favorevole all’intesa potenziale, al “patto col diavolo”,  una nemica di ogni ipotesi di accordo.
Povero Pd siciliano, non vorremmo essere nei suoi panni collettivi. Col suo sperimentato piccone, con le sue lusinghe, con le sue promesse, Raffaele ha diroccato palazzi ben più solidi. Per sfondare le pareti da quelle parti potrebbe bastare il picconcino di Cucciolo. Il più nano dei sette nani.

Pubblicato il

03 Dicembre 2009, 18:54

Condividi sui social