Raffaele: più lo mandi giù, | più lui riesce a tirarsi su

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08 Novembre 2010, 07:54

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Raffaele cade giù dalla torre. E a lui farà piacere. Al netto delle vicende processuali e politiche, l’uomo ricorda il Cirano di Guccini: “Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato”. Tutto in lui è estraneo. A cominciare dagli occhi che sono algidi e senza baricentro. Occhi da psichiatra. Ogni gesto è un gelo calcolato che esclude il dettaglio umano. Raffaele Lombardo ricorda certi pianeti apparentemente disabitati. Avverti una presenza, ma non la vedi.

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Il governatore non ha paura delle torri, figuriamoci. Il suo sport preferito è risalire dopo le cadute come il Caffè Lavazza, per dimostrare al mondo e a se stesso di risultare coriaceo alle fauci altrui, quando non infrangibile. Lui ha capito una cosa forse fondamentale. Il perno del potere, in Sicilia, non è il consenso amorevole. E’ l’odio di cui sei bersaglio.

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08 Novembre 2010, 07:54

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