Ragioneria “imbavagliata”| Opposizioni: ‘Clima di terrore’

di

30 Marzo 2014, 06:30

5 min di lettura

PALERMO – Vietato fornire dati o informazioni, se non dietro esplicita autorizzazione del dirigente. Vietato, insomma, parlare con la stampa o consegnare dati perfino ai consiglieri comunali. Pena sanzioni o provvedimenti disciplinari. Questo il contenuto di una nota firmata tre giorni fa dal Ragioniere generale del comune di Palermo, Carmela Agnello, e inviata a tutti i dipendenti dell’area Bilancio e risorse finanziarie. Un provvedimento che ha mandato su tutte le furie le opposizioni, pronte a gridare al “bavaglio”.

Il tutto scaturisce dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal consigliere comunale del Pd Rosario Filoramo, “reo” di aver riportato in un articolo pubblicato lo scorso 14 marzo dal Giornale di Sicilia dati provenienti dal settore Bilancio. Una sortita che non deve essere particolarmente piaciuta alla Agnello che, presa carta e penna, ha scritto ai dirigenti della sua area e al personale per ricordare “il rispetto delle norme in materia di accesso” e l’apposito regolamento comunale che detta “le modalità di accesso agli atti dell’amministrazione, nonché le informazioni cui il cittadino ha titolo e i limiti”.

Peccato, però, che in questo caso si parli di consiglieri comunali che, in virtù della loro carica e dello Statuto comunale, hanno tutto il diritto di “avere tutte le informazioni necessarie all’esercizio del mandato e libero accesso e di ispezione negli stabilimenti comunali” (come recita l’articolo 54). La Agnello, nella nota, non nasconde lo stupore per il fatto che né lei, né il dirigente preposto ha fornito al consigliere i dati richiesti e pertanto “non si comprende chi abbia fornito le indicazioni in argomento”. Insomma, qualcuno ha parlato troppo e pertanto adesso rischia. Il Ragioniere cita la normativa sulla privacy e il trattamento dei dati personali (anche se in questo caso si tratta di numeri di bilancio) e invita a “non fornire dati e informazioni di cui si è a conoscenza a terzi, se non nel rispetto della normativa”.

Una disposizione non nuova, per carità, visto che già il 22 novembre scorso la Agnello aveva firmato una nota simile nei contenuti puntando il dito contro “la violazione del dovere di riservatezza”, ma che sembra fare a pugni però con quanto dichiarato dal sindaco Leoluca Orlando il primo giugno del 2012, pochi giorni dopo essere stato eletto. “Ai dipendenti del Comune, a tutti i dipendenti del Comune dico che possono, anzi devono dialogare con gli operatori dell’Informazione perché la trasparenza amministrativa e la libertà di informazione sono due punti cardine per la costruzione di una comunità civile”, scriveva in una nota Orlando rammentando sì i paletti posti dalle normative, ma aggiungendo anche “che non è mettendo bavagli che si facilita il lavoro dell’amministrazione pubblica. Anzi!”.

Articoli Correlati

Eppure la nota della Agnello ha fatto il giro degli uffici, mandando su tutte le furie le opposizioni. “Sono molto preoccupato per i rischi che corre la democrazia nel comune di Palermo, ma sono altrettanto preoccupato per il clima di terrore che si comincia a respirare negli uffici comunali – dice Filoramo – è bene che intervenga direttamente il sindaco per porre la parola fine a questa brutta storia. I dipendenti della Ragioneria possono stare tranquilli, il Partito Democratico non consentirà a nessuno di compiere atti ritorsivi nei loro confronti, vigileremo su ogni iniziativa non trasparente e non rispettosa dei diritti dei lavoratori. Inutile cercare, come si cerca una spia, il ”famigerato” dipendente comunale che mi ha fornito i dati, dati che comunque è possibile conoscere accedendo al Sib (sistema informatico del Bilancio) al quale tutti i consiglieri possono accedere attraverso la chiave fornita dalla Sispi . Piuttosto si risponda ufficialmente alla mia richiesta di conoscere i dati relativi alla Tares e al costo del servizio di igiene ambientale, già richiesti ufficialmente il 10 marzo scorso. E’ bene che il sindaco ricordi ai suoi assessori e ai dirigenti comunali che il diritto di accesso di cui il consigliere comunale è titolare, oltre che dalla legge 241/90, è assicurato e rinforzato dalla norma speciale di cui all’articolo 43 comma 2 del D.Lgs. 18 agosto 2000, numero 267, che testualmente recita: ‘I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato’. La norma accorda al consigliere comunale e provinciale un diritto pieno e non comprimibile atteso che la speciale normativa, che detta il diritto di accesso dei consiglieri comunali, non prevede alcun limite nemmeno a tutela di esigenze di riservatezza, fermo restando, tuttavia, il dovere per i consiglieri medesimi di mantenere il segreto nei casi specificamente determinati dalla legge. Nel caso in questione nessuna riservatezza, bensì il massimo di trasparenza deve essere accordato sui dati del bilancio”.

“E’ incredibile il clima che si sta creando all’interno degli uffici Ragioneria e tributi – tuona Filippo Occhipinti, capogruppo Idv – non capisco perché il sindaco permetta queste cose, lui che della comunicazione , trasparenza e legalità con i cittadini ne fa una giusta bandiera. Ricordo alla Ragioniera e all’amministrazione che il consigliere comunale ha funzioni di controllo e una possibilità di accesso e ai dati del Comune previsto dalla legge nell’interesse dei cittadini palermitani che li hanno eletti. Sono in attesa di molte risposte ad interrogazioni e di dati che ho chiesto per la Tares da diversi mesi, una addirittura ha quasi spento la prima candelina della sua vita. Un’altra riguarda il software della Tares costato ben oltre 600 mila euro , software che ancora oggi non è stato in grado di rispondere a semplici richieste di dati sul tributo. Da censurare è anche il comportamento tenuto dall’assessore con la commissione consiliare di cui faccio parte, la Settima che si occupa del Bilancio, del patrimonio e dei tributi. Troppi segreti: la barca affonda e non si sa come turare le falle? Per questo chiedo che il sindaco intervenga immediatamente ristabilendo un principio che è sacrosanto quando si amministrano soldi dei cittadini: trasparenza, legalità e comunicazione e accesso ai dati da parte dei consiglieri comunali. Signor sindaco, sostituisca immediatamente un assessore lontano dai problemi dei cittadini e dei dipendenti, che non risponde alle interrogazioni: il Comune invece deve fare politiche sociali e per la gente pur in ristrettezza di risorse”.

LA REPLICA
“Gli uffici lavorano in piena trasparenza – replica Carmela Agnello – e collaborando con gli organi di stampa e con chiunque chieda informazioni. La trasparenza è proprio la finalità che io perseguo con la mia nota, ma essa deve sposarsi con la correttezza dei dati che vanno forniti previa verifica. L’informazione è comunque resa secondo la vigente normativa nazionale e regolamentare. Tutti i dati di bilancio sono pubblicati sul sito del Comune, nulla di più trasparente”.

 

Pubblicato il

30 Marzo 2014, 06:30

Condividi sui social