Ragusa e Siracusa al ballottaggio | Ultima chiamata per i 5 Stelle

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22 Giugno 2018, 13:50

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Conto alla rovescia partito a Ragusa e Siracusa per il ballottaggio di domenica. Una doppia sfida, quella del Sud Est, dal cui esito dipende il bilancio complessivo di questa tornata di amministrative. Che potrà assumere i contorni della disfatta per i 5 Stelle se il Movimento perderà l’unico comune in cui è ancora in corsa, Ragusa, che peraltro già amministrava. Anche il centrosinistra guarda con attenzione al voto: una rimonta a Siracusa renderebbe il bilancio del Pd più chiaro che scuro alla luce del successo di Trapani con Tranchida.

La sfida siracusana vede partire in pole position al ballottaggio Paolo Ezechia Reale, candidato del centrodestra, che al primo turno ha mancato di poco quota 40, e con essa la vittoria. Fatale è stata la divisione del centrodestra, che vedeva in corsa anche un altro candidato, l’esponente di #DiventeràBellissima Fabio Granata. Il dato di Siracusa è stato implicitamente sottolineato da Gianfranco Miccichè, in chiave polemica verso il movimento del presidente della Regione. La tensione si è acuita quando si è appreso che Granata al ballottaggio sosterrà non Reale ma il suo sfidante, Francesco Italia, vicesindaco uscente che ha inserito Granata nell’elenco dei suoi assessori, così come ha fatto per altri due candidati battuti a primo turno, Giovanni Randazzo e Fabio Moschella. Ingressi politici senza però alcun apparentamento ufficiale nè con il Pd di Moschella, nè con gli altri movimenti. Per completare la sua giunta, invece, Reale ha scelto Benedetto Brandino, Federica Barbagallo e Sandro Campagna, attuale commissario tecnico della nazionale italiana di pallanuoto. Musumeci ha preso le distanze da Granata invitando gli elettori a sostenere Reale. Contro cui si è formata quindi un’ampia alleanza che vede ricompattarsi al secondo turno le anime del Pd che si erano presentate divise al primo.

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A Ragusa i 5 Stelle cercano una consolazione in una tornata di amministrative che in Sicilia ha portato risultati alquanto modesti per il Movimento che solo tre mesi fa ha ottenuto nell’Isola il 48 per cento alle Politiche. Il candidato grillino Antonio Tringali sfida Giuseppe Cassì, ex cestista,sostenuto da Fratelli d’Italia e liste civiche. Qui il centrodestra, che a Messina e Catania correva compatto, si era addirittura tripartito fra Cassì, l’ex Udc Sonia Migliore e Maurizio Tumino, sostenuto da Forza Italia. Migliore e Tumino, esclusi dal primo turno, hanno deciso di non convergere su Cassì nemmeno per il secondo. Migliore però ha rilasciato una dichiarazione in chiave anti-grillina con un implicito suggerimento al suo elettorato a sostenere Cassì. Niente apparentamento, come da tradizione grillina, anche per Tringali. Il candidato del Pd Peppe Calabrese, uscito di scena al primo turno, non ha dato indicazioni di voto.

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22 Giugno 2018, 13:50

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