18 Luglio 2013, 11:05
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RAMACCA – La strada della morte. Un appellativo macabro quello scelto dai ramacchesi per la Strada Statale 288 ma che descrive. senza possibilità di fraintendimenti, il sangue versato su quel tratto di asfalto siciliano. In pochi mesi due tragedie: il giovane Fabio Di Benedetto e l’infermiere Maurizio Lava hanno perso la vita percorrendo quella strada. Fatalità? Un interrogativo senza risposta, questo. Altra cosa però è quando si tratta di sicurezza stradale, su quella ci devono essere risposte certe, anzi certissime. Si tratta di un dovere istituzionale e sociale la garanzia dell’incolumità dei cittadini. Lo stesso sindaco di Ramacca, Salvatore Zappalà a LiveSiciliaCatania aveva denunciato il silenzio degli organi competenti, dal palazzo di città allora si cerca di operare in modo concreto e tre consiglieri comunali hanno presentato una mozione per la messa in sicurezza del SS 288.
Fabio Cusumano, del Partito dei Siciliani, insieme a Giuseppe Lanzafame e Giovanni Rosa (Gruppo civico La Piazza) hanno voluto alzare la voce per produrre effetti concreti e porre fine così a questa vera “mattanza” della strada. “Questa mozione si pone l’obiettivo – dichiara a LiveSiciliaCatania Fabio Cusumano – di mettere uno stop alle morti che si sono susseguite in questi mesi sulla SS 288. Una strada dove non sono rispettate le norme previste per la sicurezza stradale. Primo punto – aggiunge il consigliere del Partito dei Siciliani – sul ciglio della carreggiata insistono degli alberi che invece, secondo il codice, dovrebbero essere distanti almeno sei metri, secondo problema il manto stradale è in condizioni pessime e, ultima questione, nel tratto di tre chilometri, da Ramacca al bivio Pollaci, non esiste guard rail”.
Ed è proprio su queste tre linee che si muove la proposta di messa in sicurezza di Cusumano, Lanzafame e Rosa. Nota che è arrivata tramite il Senatore autonomista Pippo Compagnone al dirigente generale dell’Anas e alla commissione Infrastrutture del Senato della Repubblica. “Gli interventi che chiediamo – spiega Cusumano – sono quello di rimuovere gli alberi dal ciglio della strada, rifare il manto stradale e installare il guard rail almeno per i tre chilometri da Ramacca al bivio Pollaci. La nostra idea – conclude – è poi quella di prendere a modello quanto fatto sulla SS 417 e creare al bivio Pollaci una rotatoria illuminata che colleghi con la Catania – Palermo”.
Dalle parole ai fatti il passo, però, non è così semplice. Si devono trovare i finanziamenti necessari agli interventi, ma l’appello è forte: e le istituzioni competenti, questa volte devono agire prima che sul cimitero della SS 288 si aggiunga una nuova lapide.
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18 Luglio 2013, 11:05