Rap, arriva l'ok del Consiglio |Addio all'Amia tra le polemiche - Live Sicilia

Rap, arriva l’ok del Consiglio |Addio all’Amia tra le polemiche

Nonostante il parere contrario dei revisori dei conti, il Consiglio comunale ha autorizzato il Comune a chiedere l’affitto del ramo d’azienda di Amia riguardante lavoratori e beni mobili con diritto di prelazione per l’acquisto da esercitare entro il 31 dicembre.

secondo i revisori sarebbe stato un "no"
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PALERMO – È nata la Rap (Risorse Ambiente Palermo), la nuova partecipata che nei piani del Comune di Palermo dovrà sostituire le fallite Amia e Amia Essemme nella gestione dei rifiuti e dell’igiene ambientale nel capoluogo siciliano. Nella tarda serata di ieri il consiglio comunale ha approvato la delibera che autorizza Palazzo delle Aquile a procedere dinanzi alla curatela fallimentare con la proposta di affitto per sei mesi, prorogabili per altri sei, del ramo d’azienda comprendente i 2390 lavoratori e i beni mobili delle due ex partecipate. Il sì è arrivato a larga maggioranza con l’astensione di Pd e Ora Palermo. Già questo lunedì bisognerà versare la prima mensilità o stipulare la relativa fidejussione bancaria. Entro il 31 dicembre l’amministrazione, esercitando un diritto di prelazione, potrà presentare un’offerta di acquisto definitivo del suddetto ramo d’azienda e dei beni immobili (Palazzo La Rosa, la sede di piazzetta Cairoli, gli autoparchi), purché l’affitto di 90 mila euro mensili nel frattempo versato venga scorporato dal costo finale di sei milioni di euro.

L’atto di Sala delle Lapidi, inoltre, approva lo statuto e l’atto costitutivo della new company e costituisce un capitale sociale iniziale di un milione di euro, che potrà arrivare fino a quattro milioni nei prossimi due anni. Piazza Pretoria sarà socio di maggioranza al 51%, il restante 49% sarà appannaggio di pubbliche amministrazioni non specificate. L’azienda si occuperà non solo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti ma anche della progettazione, realizzazione e gestione dei relativi impianti, di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali, di manutenzioni stradali urgenti e di diverse altre mansioni specificate nello statuto.

L’amministrazione, di concerto con il Consiglio, ha dovuto imprimere un’improvvisa accelerazione all’istituzione della nuova società dopo aver rilevato alcune criticità all’interno del bando di gara per la cessione di Amia così come l’aveva predisposto la curatela fallimentare. Prima fra tutte, l’impostazione di base del disciplinare che apriva al libero mercato un servizio che in realtà può mettere a gara soltanto il Comune, che peraltro è titolare unico del contratto di servizio. Il bando scadrà martedì e andrà presumibilmente deserto: sei giorni dopo, ossia il 22 luglio, giungerà a termine anche l’esercizio provvisorio dei curatori, già prorogato una volta e che non può più essere prolungato per non ingenerare nuovi debiti nel bilancio aziendale. Ecco perché piazza Pretoria ha voluto correre subito ai ripari e il presidente del Consiglio Salvatore Orlando ha deciso di convocare una sessione d’urgenza per l’approvazione dell’atto.

La creazione del nuovo soggetto in house, però, è rimasta in bilico fino all’ultimo a causa del parere negativo del collegio dei revisori contabili, che, giunto a metà pomeriggio, ha scatenato una ridda di voci, ipotesi e perplessità tra i consiglieri di tutti gli schieramenti. Oltre all’esiguità del tempo a disposizione per esaminare la delibera e di alcune carenze nella documentazione, i rilievi dei revisori contabili si sono soffermati soprattutto sull’imprevedibilità delle condizioni di acquisto, con la conseguente difficoltà di valutare la congruità e la convenienza economica, sull’assenza di un piano industriale triennale e soprattutto sul costo complessivo dei servizi, che ammonta a oltre 125 milioni di euro, cifra che però “non sembra contenere né le attività connesse alla pulizia delle sedi giudiziarie, né quelle connesse alla pulizia delle caditoie”, per ulteriori 38 milioni di euro. I due servizi, di contro, nello statuto della Rap sono già previsti.

Dinanzi alle criticità sollevate dai contabili l’assise è rimasta bloccata per ore, tanto che in un primo momento si pensava a un rinvio di 24 ore e ad una nuova sessione straordinaria per oggi. C’è da dire comunque che il provvedimento aveva già ricevuto il parere favorevole della Ragioneria generale, della Segreteria generale e della commissione consiliare al Bilancio all’unanimità dei presenti. Alcuni consiglieri di opposizione hanno prospettato addirittura la possibilità che ieri si deliberasse soltanto sull’affitto, riservando poi a un secondo momento il voto sull’acquisto. Solamente una riunione del gruppo di maggioranza del Movimento 139, convocata in gran fretta, e l’intervento diretto in aula del sindaco Leoluca Orlando hanno permesso nel tardo pomeriggio di sbloccare la situazione avviando la discussione. Con il primo cittadino era presente in aula una buona fetta dell’esecutivo: il vicesindaco Cesare Lapiana e gli assessori all’Ambiente Giuseppe Barbera, al Bilancio Luciano Abbonato e alla Mobilità Tullio Giuffrè. Presente anche il dirigente di Ville e Giardini Domenico Musacchia.

“Non potevamo accettare un bando – ha detto Orlando – che metteva in discussione la posizione monopolista del libero gestore. Non si può pervenire a una cessione senza un accordo sindacale e senza la garanzia assoluta che vengano salvaguardati i livelli occupazionali, il contratto di servizio e il tfr. Pertanto abbiamo ritenuto il fitto l’unica soluzione possibile. Per quanto riguarda l’obiezione sul piano industriale, questa amministrazione non lo farà se prima non c’è l’intesa con le organizzazioni sindacali. Per il resto – ha continuato il sindaco –, accettiamo tutte le condizioni poste dai periti del tribunale. Entro martedì presenteremo la delibera al giudice delegato. Questa è solo la fase delle autorizzazioni. I contenuti, anche alla luce dell’approvazione del previsionale, si possono discutere più in là”.

Le obiezioni sollevate dai revisori non sono passate indifferenti tra i banchi di Sala delle Lapidi. Il più diretto è stato il capogruppo del Movimento 139, Aurelio Scavone, che ha sottolineato in maniera sibillina come “non tutti abbiano fatto la loro parte. Questa amministrazione non poteva lasciare un vuoto, non potevamo permettercelo, e si è fatto di tutto per consentire un percorso nuovo, eccezionale. Ieri fino a metà pomeriggio andava tutto benissimo, poi c’è stato qualcosa che non ha funzionato. Alcuni passaggi della relazione dei revisori non mi hanno soddisfatto. O i revisori hanno ragione o hanno torto, non ci sono vie di mezzo. Chiedo al Consiglio – ha concluso – di mostrare responsabilità in tutti i prossimi atti su questa materia e all’amministrazione di mantenere sempre la massima chiarezza”.

LE REAZIONI
“Riconosco la straordinarietà di questo atto che tiene presente la città e i lavoratori. E reputo lo statuto un buono statuto. Al collegio dei revisori dico che presentare adesso un piano industriale sarebbe stato azzardato”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl, Giulio Tantillo.

“Dopo oggi i lavoratori Amia potranno respirare un’aria nuova. Ci sono le certezze, ci sono le idee e sopratutto c’è la volontà dell’amministrazione e del Consiglio. Un plauso va fatto a tutti i dipendenti per il lavoro che fanno ogni giorno”. Lo ha detto Maurizio Lombardo del Movimento 139.

“Siamo soddisfatti. Ringraziamo il sindaco e la giunta che con il loro operato hanno rispettato nel dettaglio quanto ci avevano annunciato. Ora resta da chiarire l’ultimo punto riguardante le quattordicesime, che per i lavoratori sono molto importanti. Abbiamo già chiesto un incontro al sindaco”. Lo ha detto Massimiliano Giaconia del sindacato Alba.

“Come Partito Democratico condividiamo lo spirito della proposta, che salva 2500 famiglie in un momento di crisi come questo. Ma nella delibera scorgiamo un modello di gestione del servizio dei rifiuti che non funziona più, e l’abbiamo già visto col fallimento di Amia. Ci vuole un cambio del management e delle strategie. Bisogna puntare sulla differenziata, pensare a isole ecologiche di stoccaggio anche per la carta e la plastica, basta con la logica della discarica. Bisogna diminuire il volume dei rifiuti, né può essere considerata una soluzione quella di trasferire i rifiuti in altre città, trasferimenti il cui costo è sostenuto dagli aumenti della Tares”. Lo ha detto Rosario Filoramo del Pd.

“Condividiamo il parere negativo del collegio dei revisori. Data la brevità dei tempi con cui l’atto è giunto in Consiglio, non si è potuto allegare un business plan che faccia comprendere il reale impegno economico di Palazzo delle Aquile”. Lo ha detto il capogruppo dell’Udc, Giulio Cusumano.

“Con la creazione della nuova società, la Rap, si determina una svolta rispetto ad una gestione fallimentare che non ha riguardato solamente i conti di A.M.I.A., ma anche l’oggetto della sua missione industriale, inerente la gestione dei servizi di igiene ambientale e del ciclo dei rifiuti solidi urbani. E’ necessario salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa vigente. Il consiglio comunale ha impegnato la giunta affinchè il futuro contratto di servizio risponda a determinati obiettivi: far rientrare il ciclo produzione – consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta tramite l’eliminazione degli sprechi e quindi massimizzando, nell’ordine, tendendo a zero alla data del 2020, lo smaltimento, il recupero di energia e il recupero di materia diverso dal riciclaggio; proteggere l’ambiente e la salute prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti; rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili ai rischi indotti da inadeguate modalità di gestione del ciclo; favorire l’accesso d’informazione e la partecipazione dei cittadini in materia di ambiente e di riciclaggio delle materie prime. Con il fallimento dell’Amia, auspichiamo il definitivo fallimento di una politica scellerata che è stata capace di produrre solo danni da ogni punto di vista.” Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali del Mov 139 Alberto Mangano, Antonino Sala, Giusi Scafidi, Rita Vinci e Gaspare Lo Nigro.

“Finalmente un passo concreto verso la risoluzione della vertenza Amia – dice in una nota Antonio Vaccaro di Ugl ambiente Palermo – il consiglio comunale ieri sera con l’approvazione della delibera per la costituzione della nuova società Rap ha dato un segnale importante per il rilancio di questa città. Aspettiamo con ansia giorno 16, quando l’amministrazione comunale entrando nuovamente in possesso di Amia potrà sedersi al tavolo sindacale dove si dovranno affrontare una serie di problematiche inerenti piano industriale e rilancio aziendale. Trasformiamo questa sconfitta in una possibilità di rilancio per i lavoratori ex Amia e per la città”.

“La Segreteria aziendale e il Direttivo della Fp Cgil di Amia S.p.A. – si legge in una nota – esprimono soddisfazione e compiacimento per il lavoro che vede il Sindaco di Palermo, la Giunta e il Consiglio Comunale porre le basi, mediante l’approvazione di atti deliberativi, per la rinascita di una nuova società necessaria a garantire, in mano pubblica, il servizio di igiene ambientale della Città di Palermo. Abbiamo nuovamente l’occasione di credere che il Sindaco Orlando sia lo straordinario difensore della “ripubblicizzazione” del servizio di nettezza urbana e dei servizi strutturali di pubblica utilità, dopo l’oscura gestione diretta dal Comune negli anni precedenti, a insorgere contro il pericolo concreto di un ritorno delle mani mafiose sulla gestione dei rifiuti, dai futuri sviluppi economici, politici, democratici, ancora oggi drammaticamente non valutabili appieno”.

“Il sindaco si è complimentato con le opposizioni per il senso di responsabilità che hanno avuto nei confronti dell’amministrazione, aspettando in silenzio il risvolto Amia. Il mio complimento va al sindaco per come ha portato a termine la questione con il giudice fallimentare e la curatela, quasi detta,do le regole del gioco, ma un grazie va ai lavoratori Amia e Amia Essemme che con molte difficoltà, senza certezze di stipendi e futuro, hanno portato avanti i lavori senza protestare e fare accumulare i rifiuti per le vie della città. Ieri si è consumato l’atto dell’era Orlando”. Lo dichiara Giuseppe Federico di Grande Sud.

“Un voto complesso quello di ieri sera: da un lato rilievi di natura tecnica legati alla scarsa conoscenza, soprattutto in prospettiva per la New Co RAP, dei termini economico finanziari dell’operazione. Mi chiedo infatti quale sia la convenienza dell’operazione, stando al parere di Revisori: è certa l’amministarzione di poter fare fronte ai costi futuri del Servizio? Dalla Delibera non è possibile evincerlo. Dall’altro lato però c’è la politica, che in situazioni come queste deve rischiare per il bene collettivo, deve forzare la mano. Ma per chiedere al Consiglio comunale di rischiare e votare sì contro il parere dei Revisori servono altri argomenti, oltre a quello sacrosanto del mantenimento dei livelli occupazionali. Tutti i cittadini si ritroveranno dopo a dover pagare l’operazione con una Tares (la nuova tassa sui rifiuti) molto salata ed un servizio scadente, difficilmente sanabile in tempi brevi. Dunque occorreva che la delibera lanciasse segnali forti e coraggiosi sulla volontà dell’amministrazione Orlando di fare una New Co che mirasse con decisione verso l’obiettivo Rifiuti Zero attivando tutti gli incentivi, anche economici, necessari a promuovere nei cittadini buone pratiche per recupero riciclo riuso raccolta differenziata. Tutto questo non c’è stato,invece: è stato rinviato ad un altro momento, quando la New Co tornerà in aula per il piano industriale e il contratto di servizio, a scelte oramai fatte. Ho sentito l’esigenza di fare miei i rilievi dei Revisori, presentando un Ordine del Giorno condiviso dal gruppo del PD e di astenermi sul voto aprendo, nonostante tutto, un credito all’Amministrazione confortata dalla dichiarazione del Sindaco, da me sollecitata, sulla certezza che a Palermo non ci sarà mai l’inceneritore”. Lo dichiara Antonella Monastra di Ora Palermo.

“Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato la costituzione della società Rap, autorizzando il sindaco a procedere prima con l’affitto temporaneo – per il tramite della nuova società –e dopo con l’acquisto entro sei mesi dell’intero complesso aziendale dell’Amia, la societa’ dichiarata fallita, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo. Il percorso intrapreso con questo atto impedisce la liquidazione dell’Amia (con tutte le conseguenze negative sul piano occupazionale e sulla prosecuzione regolare del servizio, che ne sarebbero derivate) e soprattutto mette fine al rischio di possibili tentativi di una sua esternalizzazione e privatizzazione. La raccolta dei rifiuti deve restare un servizio pubblico, con salvaguardia dei livelli occupazionali, soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello attuale”. Lo dice il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. “Il Consiglio ha approvato lo statuto e l’atto costitutivo della nuova società -sottolinea- pur in presenza del parere contrario dei Revisori dei conti, che il Consiglio non ha ritenuto di condividere. I Revisori, in particolare, hanno sollevato alcune obiezioni circa la verifica della congruità del prezzo di affitto e di vendita e sull’assenza di un piano industriale, che consenta di comprendere la vantaggiosità dell’operazione. Inoltre, nella previsione di spesa, il costo del servizio aumenta di circa 40 milioni di euro, in più, con il rischio, secondo i revisori, di un aumento della Tares”. “In effetti – aggiunge -, rispetto al costo dell’affitto e della cessione, trattandosi non di procedura di libero mercato, bensì fallimentare, si è in presenza di stime predisposte per legge dagli organi del tribunale fallimentare – e come tali devono ritenersi congrue ed attendibili-, e alle quali, quindi, il Comune ha aderito”. “Per quanto riguarda il business plan triennale, il Sindaco, presente in aula, ha chiarito che lo stesso necessita di un preventivo accordo con i sindacati e che sarà posto a corredo del provvedimento definitivo di cessione aziendale”. “Sarà quella la sede – continua -, a mio avviso, per verificare le scelte gestionali e garantire alla città la qualità e l’efficienza dei servizi di smaltimento e di raccolta dei rifiuti, privilegiando la raccolta differenziata e processi innovativi con categorica esclusione – già preannunciata dal Sindaco – del ricorso all’inceneritore”. “Con riferimento al costo del servizio, il rischio di un aumento della pressione fiscale – aggiunge Spallitta-, potrebbe essere reale, tuttavia, confido molto nella capacità di riorganizzazione della società con una politica di contenimento di costi e spese superflue, possibilmente inserita in un contesto di riordino dell’intero comparto societario comunale, che consenta, ad esempio, l’utilizzo comune di beni e servizi (si pensi a quelli informatici, di manutenzione, di guardiania etc, con un conseguente risparmio di spesa). Già, ieri, il Consiglio ha votato un mio emendamento, che riduceva a uno solo il numero dei direttori della società”. “Non può non sottolinearsi – conclude – la valenza politica di questa delibera, che segna una svolta in termini di responsabilità da parte dell’Amministrazione comunale e di impegno a garantire condizioni di qualità e salubrità. Un atto cioè di cui la città ha bisogno e che attendeva da tempo”.

“Finalmente dopo anni bui che hanno visto una delle pagine più tristi della città di Palermo e che i palermitani onesti hanno subito con grande rabbia, la gestione del ciclo dei rifiuti torna ad essere amministrata nell’interesse della città e non per gli interessi senza scrupoli di pochi. Il fallimento dell’Amia metteva a rischio il posto di lavoro di 2400 famiglie paventando anche che la gestione di questo vitale servizio per la cittadinanza venisse svolto a favore di interessi privatistici. Italia dei Valori con grande senso di responsabilità verso la città e verso i palermitani, tenendo conto del mandato elettorale avuto da 28 mila elettori alle scorse amministrative, nonostante il parere contrario dei revisori dei conti, che pesa come un macino su quest’atto, ha votato favorevolmente. Questo atto che è da considerare un punto di svolta di questa consiliatura. Con l’approvazione della nascita della R.A.P. spa , si garantirà una serenità maggiore e un futuro chiaro ai 2400 lavoratori Amia e un controllo diretto del comune di Palermo nella gestione di questo essenziale servizio . Adesso il nostro Sindaco avrà la grande responsabilità di scegliere gli amministratori di questa società, che ci auguriamo tra i più competenti e bravi in materia. A questi poi spetterà redigere quel piano industriale ed economico finanziario , la cui mancanza è stata alla base del parere dei revisori . Abbiamo chiesto che il Piano industriale venga presentato in tempi utili e che, tenendo conto delle giuste esigenze di tutte le parti sociali coinvolte, lavoratori in testa, dovrà trasformare un servizio che fino ad oggi ha solo pesato negativamente sulla città, in un servizio più efficiente, economico e rispettoso dell’ambiente. Abbiamo anche fatto in modo che , con un nostro emendamento allo Statuto della società, venga dato un tetto massimo al compenso del nuovo organo unico di amministrazione. Si apre una nuova era nella gestione dei rifiuti a Palermo, affinché i cittadini palermitani, che pagano con grande sacrificio e profumatamente questo servizio, abbiano una Città finalmente pulita e con servizi sempre più in linea con quelli delle principali città europee”. Lo dichiarano Filippo Occhipinti e Paolo Caracausi di Idv.

“Il Consiglio Comunale svoltosi ieri sera alla presenza del Sindaco Orlando è la rappresentazione plastica di una maggioranza imbalsamata e dell’opposizione di centrodestra impaurita di disturbare il manovratore. Mentre si discuteva il futuro di Amia, la maggiore azienda della città di Palermo e del servizio raccolta rifiuti dai banchi dell’opposizione di centrodestra solo balbettii e assenze al momento del voto, cosa ancora più grave in presenza del parere contrario espresso dal collegio dei revisori alla proposta di delibera. La costituzione di una nuova azienda e la proposta al tribunale di affitto con diritto di prelazione all’acquisto di Amia è solo una proposta utile ad affrontare e risolvere temporaneamente il problema della salvaguardia dei lavoratori Amia e Amia Essemme, ma essa non può prescindere dalla trasparenza e dalla priorità nell’uso delle risorse già presenti nell’Amministrazione Comunale. Purtroppo nessuna delle iniziative utili a trasformare radicalmente la gestione del ciclo dei rifiuti viene avviata. I palermitani continueranno a soffrire per i disservizi nella raccolta e nello smaltimento e a pagare il tributo più alto d’Italia. Con i nostri emendamenti abbiamo proposto un deciso cambio di marcia al Sindaco Orlando, i palermitani sopporteranno di contribuire al salvataggio dei 2500 posti di lavoro solo se troveranno un reale miglioramento della raccolta dei rifiuti, se potranno partecipare a un progetto moderno di raccolta differenziata , se verificheranno personalmente il risparmio della Tarsu/Tares, altrimenti il fallimento del servizio riproporrà tra non molto anche il problema occupazionale”. Lo dichiara Rosario Filoramo del Pd.


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