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Rap, bilancio 2019 in attivo| Orlando: “Ora servizi efficienti”

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13 Luglio 2020, 06:01

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PALERMO – La Rap chiude il bilancio 2019 in attivo, di poco ma pur sempre in attivo. Un traguardo per certi versi inaspettato, visti i cronici problemi dell’azienda, ma reso possibile grazie alla copertura degli extra-costi di Bellolampo (oltre nove milioni di euro) votata dal consiglio comunale il mese scorso e all’aumento Tari 2019 (altri sette milioni), che mandano in soffitta la perdita del 2018 che aveva segnato il momento di maggiore criticità dalla nascita della società ad oggi.

Fra entrate e uscite, alla fine i conti approvati venerdì in assemblea dei soci segnano un valore positivo per circa 15 mila euro: diminuiscono i crediti, visto che il Comune paga più puntualmente (ma secondo Rap deve dare ancora 51 milioni), il patrimonio netto è a tre milioni (in attesa della tanto annunciata ricapitalizzazione), mentre i debiti calano di 12 milioni arrivando a quota 41. I debiti verso i fornitori aumentano del 10%, mentre scendono quelli tributari (da nove a quattro milioni), quelli con l’Inps (da 11 a sei) e quelli verso altri soggetti (da nove a sei).

“La scelta politica di garantire la gestione pubblica dei rifiuti si conferma quella più giusta, anche sotto il profilo finanziario e aziendale, sottolineando la possibilità e la correttezza di un percorso pubblico virtuoso alternativo a scelte regionali che hanno in passato puntato sul ruolo dei privati – commenta il sindaco Leoluca Orlando – La Rap, grazie anche al continuo supporto ricevuto dal Comune e dal consiglio comunale, ha avviato un percorso importante che è oggi solido grazie al contratto di 15 anni. Adesso non vi sono più alternative alla garanzia di servizi efficienti per i cittadini e per la città”. “Questo bilancio contribuisce a rafforzare la Rap e il suo percorso da azienda pubblica sana e con prospettive di sviluppo di enorme interesse – aggiunge l’assessore Sergio Marino – Il bilancio approvato conferma che la nostra partecipata opera con oculatezza e attenzione, pur nelle difficoltà che sono scaturite dalla chiusura della sesta vasca. Il Piano industriale 2020- 2022 è stato apprezzato positivamente con alcune raccomandazioni sulla differenziata, sul sistema premiante per i cittadini virtuosi, sul piano di spazzamento meccanizzato e manuale, sull’avvio di un percorso aziendale che miri a ridurre il rifiuto attraverso percorsi di riuso, in ottica di economia circolare”.

Non è tutto rose e fiori, comunque: il valore delle immobilizzazioni scende da 11 a otto milioni per la penuria di investimenti, cosa di cui invece ci sarebbe un gran bisogno sul fronte dell’impiantistica, delle sedi e delle attrezzature. E c’è da dire che i conti tengono soprattutto per il calo del personale, i cui costi passano da 88 a 85 milioni (60% della produzione): nel 2014 i dipendenti erano 2353, scesi a 2061 nel 2015, a 2056 nel 2016, a 2025 nel 2017, a 1932 nel 2018, a 1848 nel 2019 fino ai 1800 del primo gennaio scorso. Le entrate totali ammontano a 143 milioni (compresi gli extra-costi), le uscite rimangono ferme a 145, nonostante la chiusura della sesta vasca abbia comportato più spese.

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“Un bilancio che conferma che la Rap è riuscita a superare un momento di crisi dovuta alla chiusura della sesta vasca e che, grazie alla collaborazione e al dialogo con l’amministrazione e il consiglio comunale, è riuscita ad avviare un percorso di sviluppo sano, come deve essere per un’azienda pubblica che eroga un servizio delicato come quello legato ai rifiuti. Le cifre di questo bilancio confermano la capacità di contenimento dei costi e allo stesso l’importante recupero delle posizioni debitorie dell’azienda, entrambi elementi importanti per guardare avanti anche per un miglioramento dei rapporti con fornitori e istituti di credito. Il bilancio 2019, arrivato a poche ore dall’approvazione del nuovo contratto di servizio quindicennale, consente di guardare al futuro, chiamando ovviamente la dirigenza e tutta la Rap ad assumere la responsabilità di un miglioramento del servizio”.

Questo vale per il 2019, mentre il 2020 è ancora un’incognita: il consiglio comunale ha bloccato le tariffe Tari, l’evasione della tassa sui rifiuti si preannuncia drammatica (col regolamento anti-furbetti ancora in stand-by) e non è ancora chiaro chi coprirà gli extra-costi di quest’anno, dal momento che la settima vasca sarà pronta solo l’anno prossimo, burocrazia permettendo. La Rap punta tutto sul nuovo contratto per 15 anni, votato da Sala delle Lapidi la scorsa settimana, e sul piano industriale che sarà presentato oggi pomeriggio alla stampa.

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13 Luglio 2020, 06:01

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