27 Luglio 2015, 16:14
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PALERMO – Un avvertimento ai sindacati e un altro ai dirigenti, pesanti come non mai: il sindaco Leoluca Orlando scrive al presidente della Rap Sergio Marino e punta il dito contro i disservizi, arrivando a minacciare anche il licenziamento dei burocrati e dicendo a chiare lettere che il Comune non è disponibile a spendere un solo euro in più.
La vicenda Rap del resto è sul punto di riesplodere, in un momento peraltro critico con la città tornata a dover fare i conti con l’emergenza rifiuti: i continui guasti ai mezzi provocano ritardi che si trasformano in cassonetti strapieni e maleodoranti, ma ci sono anche criticità dovute alla gestione dei servizi. Non proprio un bel biglietto da visita per la città, specie in estate quando la temperatura aumenta e i sacchetti di immondizia marciscono al sole.
Ma i ben informati raccontano che dietro ci sia anche altro, ovvero uno scontro interno all’azienda: da un lato Marino, uomo fidato del primo cittadino, dall’altro settori di un’azienda, ovvero parte dei dirigenti e dei sindacati, restii a cambiare pagina rispetto al passato. Nei giorni scorsi si è anche tenuto un vertice ad alta tensione, in cui Orlando non le ha mandate a dire. E oggi il sindaco ha scritto una lettera proprio a Marino: piena solidarietà e vicinanza “a proseguire nell’azione di trasparenza e per la messa a regime delle attività aziendali”, grazie anche ai nuovi mezzi giunti proprio in questi giorni. Ma tolleranza zero verso gli altri.
“La crisi determinata dal fallimento dell’Amia è stata superata con uno straordinario impegno dell’Amministrazione, dei lavoratori e, soprattutto, dei cittadini”, scrive il Professore, ma l’attuale situazione di disservizi “non può essere ulteriormente tollerata dall’Amministrazione comunale e dalla cittadinanza”.
E per questo Palazzo delle Aquile mette in chiaro due cose: sono “intollerabili” ulteriori richieste di soldi, messaggio diretto ai lavoratori ma per loro tramite ai sindacati, e i dirigenti che non fanno il proprio dovere rischieranno anche il licenziamento. Parole pesanti, pesantissime, che in questi anni il sindaco non aveva mai pronunciato così esplicitamente e che danno il senso di come la misura sia colma.
Orlando non vuole spendere nemmeno un centesimo in più “per un servizio – scrive – che deve essere reso al meglio con le risorse umane disponibili e senza aumenti di risorse economiche”. Sprechi e disservizi, inoltre, “producono un danno che si traduce in danno anche erariale, che ho il dovere di rappresentare ad ogni organo competente”. Al tempo stesso l’amministrazione annuncia un’azione di “rigorosa verifica delle attività dei titolari di funzioni dirigenziali con conseguente applicazione di ogni provvedimento, anche risolutivo, del rapporto di lavoro”.
“Nei giorni scorsi – ricorda Orlando – abbiamo annunciato la riduzione del carico fiscale per la Tari, ed è un impegno che intendiamo mantenere. Il Comune e tutti i cittadini hanno già dovuto sostenere negli ultimi anni un costo enorme dovuto al fallimento dell’Amia e per mantenere viva una struttura che garantisse servizi, pulizia e decoro. Oggi è bene che tutti coloro che hanno beneficiato di questi sforzi, capiscano che è finita l’epoca degli sprechi e dell’inefficienza”.
LE REAZIONI
“Bene le dichiarazioni del sindaco che riconosce quanto la dotazione strutturale in termini di parco mezzi, sia necessaria per la ripresa dell’efficienza dei servizi di raccolta e di manutenzione strade, noi lo diciamo da tempo”. Ad affermarlo è Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente. “Da tempo sosteniamo che l’esigenza di un parco mezzi e cassonetti adeguati alle reali esigenze della città, è l’elemento propedeutico al raggiungimento dell’efficienza dei servizi offerti da Rap”. “Proseguano dunque le verifiche sulle responsabilità contro le quali non abbiamo nulla in contrario, i lavoratori Rap del resto sono già tra i più monitorati della città: dai responsabili dei servizi aziendali, dallo stesso presidente Marino, da altre aziende partecipate dal comune, dai vigili urbani, dai cittadini con video e i messaggi e a volte anche dalle forze dell’ordine”. Giordano aggiunge: “I lavoratori continuano a fare la loro parte, anche senza dispositivi di protezione individuali estivi come ad esempio le scarpe, e con mezzi spesso fatiscenti a volte anche per 10 ore consecutive e sotto alte temperature”. Giordano conclude “i lavoratori faranno dunque la loro parte, in attesa delle altre sedici spazzatrici, in attesa che arrivino 35 nuovi compattatori, che parta il secondo step di differenziata e il nuovo impianto TMB a Bellolampo (trattamento meccanizzato biologico)” .
“Con il passaggio da “AMIA SpA” a “RAP SpA” si è registrato solo una modifica del nome, perché è ormai chiaro che la R.A.P. soffre di problemi di organizzazione e di efficienza. Inaccettabile la scelta dei dirigenti, che hanno deciso di spostare gli spazzini dal proprio ambito per assegnarli al gruppo raccolta, assegnando più ambiti ad uno stesso spazzino, che ovviamente non riesce a sopperire alle necessità di due ambiti, e lasciando anche alcune zone totalmente sguarnito dal servizio spazzamento, creando un notevole malcontento tra i lavoratori e danno al servizio spazzamento”. Lo dice Giuseppe Federico, consigliere comunale di Fi. “E’ evidente che c’è un esubero di dirigenti e teste pensanti e pochi operai. Assistiamo impotenti ad una Amministrazione che si vanta di inserire il percorso arabo-normanno all’interno del patrimonio mondiale Unesco ignorando che in realtà viviamo in una città simbolo di trascuratezza e di abbandono, con cassonetti stracolmi di immondizia, strade ricoperte dai rifiuti, insetti e odori nauseanti”.
“Con l’avvio di Rap abbiamo tutti sperato in una città “normale “, pulita , decorosa e priva di disservizi, dopo lo sforzo che tutti noi , imprese e cittadini, ci siamo caricati a causa di inefficienza e incapacità gestionali di cui non avevano alcuna colpa “. E’ quanto afferma Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo. “Condividiamo in pieno le sollecitazioni e i moniti del sindaco e dell’amministrazione comunale affinché il senso di responsabilità prevalga – continua la Di Dio – e ci aspettiamo un moto di orgoglio perchè Palermo possa essere e mostrarsi come merita, dato che non si sono visti servizi adeguati ai sacrifici che sono stati chiesti a imprese e cittadini”. “Le imprese che stanno stringendo la cinghia e in molti casi non riescono, nonostante tutto, ad andare avanti – conclude la Di Dio -, non possono più tollerare sprechi, inefficienza e città indecorosa e soprattutto impunità di comportamenti scandalosamente irresponsabili . E’ il momento irrinunciabile del rigore e dell’impegno da parte di ciascuno”.
La quarta Circoscrizione chiede le dimissioni del presidente della Rap Sergio Marino. Alla base della richiesta del presidente Silvio Moncada e dei consiglieri di tutti i gruppi politici, vi è l’inadeguatezza dei servizi resi. “A fronte dell’aumento dei fondi del contratto di servizio e di una tariffa fra le più alte d’Italia – dicono dalla IV Circoscrizione – la Rap ha peggiorato i servizi in tutti i settori: raccolta a singhiozzo, diserbo inesistente, aumento delle discariche abusive, spazzamento inadeguato, per non parlare della manutenzione di strade e marciapiedi che viene garantita marginalmente e con sistemi e materiali inadeguati. Siamo stanchi di vedere le nostre strade come un letamaio con odori nauseabondi ma nel contempo ricevere risposte evasive. In qualsiasi azienda chi non riesce a fare funzionare le cose si mette da parte. Visto che Marino governa la Rap da 3 anni – concludono – e non riesce a farla funzionare, ne tragga le conseguenze e si dimetta, i contribuenti lo ringrazieranno”.
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27 Luglio 2015, 16:14