07 Aprile 2015, 14:05
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AGGIORNAMENTO “Si è conclusa nel tardo pomeriggio di oggi la riunione fiume tra le organizzazioni sindacali e Rap”. Questo quanto si legge in una nota dell’azienda. “Nel corso della riunione durata circa 9 ore sono state affrontate tutte le tematiche che avevano dato luogo all’avvio della procedura di raffreddamento, a partire dai temi della sicurezza e salute dei luoghi di lavoro. Venerdì mattina è stato programmato un incontro tra le parti sociali e la responsabile della sicurezza e lo staff di Rap per affrontare nel dettaglio tutte le criticità presenti nelle diverse sedi aziendali. Sulla viabilità stradale dentro la discarica di Bellolampo, l’azienda ha programmato un intervento di asfaltatura da parte del dipartimento di manutenzione strade che sarà effettuato non appena le condizioni meteo lo consentiranno. L’Azienda ha comunque comunicato di avere già intrapreso nei confronti della Curatela fallimentare, proprietaria degli immobili, una interlocuzione per la messa in sicurezza degli autoparchi. Le organizzazioni hanno confermato la ferma intenzione di mantenere inalterati i servizi di Rap, l’azienda ne prende atto e comunica che riferirà al Socio Unico. Sui temi della riorganizzazione delle sedi giudiziarie, le parti hanno concordato che dal 2 maggio il servizio sarà effettuato in turno continuativo antimeridiano e con una squadra di copertura nel turno pomeridiano. Per quanto riguarda la riorganizzazione dell’area di Igiene ambientale, l’azienda ha presentato ufficialmente la sua proposta; ha comunicato la creazione di una task force per controllare i servizi, l’arrivo di 35 mezzi da parte della Regione, la fornitura di altri 2.000 cassonetti da ridistribuire in città e la volontà di allargare il “porta a porta” anche alle borgate marinare di Mondello e Sferracavallo. Inoltre, l’azienda ha fornito un elenco dettagliato che riporta i mezzi e le attrezzature in corso di acquisizione ottenuti grazie al contributo economico del Comune di Palermo a titolo di ricapitalizzazione per un importo di sei milioni di euro. Si è affrontato,inoltre, l’utilizzo di operatori ecologici nella qualità di autisti e l’azienda si è impegnata nelle more della presentazione e dell’approvazione del relativo regolamento tecnico di procedere all’applicazione di quanto previsto dal Ccnl. Infine, relativamente alle questioni degli operatori ecologici di primo livello e dei lavoratori a part-time, l’azienda si è impegnata a predisporre documentazione per operare dal punto di vista tecnico e giuridico degli approfondimenti da trasmettere al Socio Unico per le valutazioni e le dovute autorizzazioni. Soddisfazione esprime il presidente della Rap Sergio Marino perché oggi si è potuto ripristinare un dialogo costruttivo per il bene della città, dell’azienda, di tutti i lavoratori che ha come fine la regolarità del servizio per una città più pulita”.
“L’Amministrazione comunale, nella vicenda del fallimento dell’Amia e della nascita della Rap, si è sempre assunta le proprie responsabilità chiedendo un sacrificio ai cittadini e l’impegno dei lavoratori e del Consiglio comunale – dice il sindaco Orlando – Ho ritenuto, ritengo e riterrò sempre necessario fare di tutto per evitare che la Rap faccia la stessa fine dell’Amia, fallita dopo falsi in bilancio, sprechi e ruberie. Il sindaco ha un solo obiettivo: ai sacrifici chiesti a tutti devono corrispondere servizi efficienti. Ognuno si interroghi fino in fondo se sta facendo la propria parte in maniera adeguata al diritto dei cittadini di vivere in una città pulita, con un servizio efficiente”.
PALERMO – E’ il giorno della verità per la Rap. Da questa mattina è infatti in corso un confronto tra il cda della società che si occupa dei rifiuti a Palermo e i sindacati, per tentare così di mettere la parola fine a una guerra che si trascina da giorni e che ha riempito il capoluogo di immondizia proprio a ridosso delle feste pasquali. Uno scontro senza precedenti, almeno nella breve vita di Rap, e che ha segnato momenti di grandissima tensione: da un lato i sindacati che, in rotta con il presidente Sergio Marino, chiedono un incontro direttamente al sindaco e hanno disertato quelli convocati in precedenza dal cda; dall’altro Orlando che ha minacciato denunce in Procura per i disservizi.
Oggi un nuovo incontro, anche se il fronte sindacale è spaccato: i confederali con alcuni autonomi, zoccolo duro della protesta, da un lato e il resto degli autonomi dall’altro. E’ anche per questo che nella sede Rap si stanno tenendo due tavoli separati, uno col presidente e l’altro con il vice. Nel frattempo Palermo affoga nei rifiuti. A Pasqua e Pasquetta ha lavorato solo la metà dei dipendenti e diverse zone della città ne hanno risentito. A questo si aggiungano i ritardi accumulati per le assemblee convocate in precedenza.
Il motivo del contendere è ormai noto: i sindacati chiedono dispositivi di sicurezza, mezzi efficienti e adeguamenti contrattuali; l’azienda chiede di aspettare i mezzi che arriveranno nei prossimi mesi e rigetta al mittente l’ipotesi di nuove spese per il personale. In mezzo restano i palermitani che, pur avendo pagato l’anno scorso 140 milioni di Tari, sono ripiombati nell’incubo-immondizia. Con i bollettini della Tari 2015 già in spedizione.
“I cumuli di rifiuti che invadono Palermo sono la prova più lampante del disastro dell’amministrazione Orlando – dice il consigliere comunale del Pd Sandro Leonardi – l’immondizia a ogni angolo di strada non è tanto il risultato di qualche assemblea sindacale, quanto l’effetto più prevedibile dell’assurdo contratto di servizio firmato con la Rap, ancora oggi senza piano industriale, e pagato dai palermitani con 140 milioni di Tari. La mia battaglia politica contro quel contratto e contro quella tassa si basava proprio sulla certezza che si trattava di un’operazione di marketing, di pura facciata: abbiamo cambiato il nome all’Amia senza risolvere un solo problema, abbiamo mandato in bancarotta i creditori, abbiamo fatto un salasso ai cittadini facendo pagare loro tutte le inefficienze che il primo cittadino, per un tornaconto politico, ha lasciato intatte. Un’altra era la strada da percorrere: rimettere mano a tutto il sistema delle aziende, tagliare gli sprechi, razionalizzare le spese, evitare i doppioni senza provocare licenziamenti come nel caso Pfe-Amap. Un sentiero stretto ma inevitabile che ho più volte suggerito a Orlando, rimanendo inascoltato. E oggi gli effetti sono sotto gli occhi di tutti”.
“Il sindaco Orlando è andato alla Procura della Repubblica per denunciare gli operai della Rap che non fanno il loro lavoro. Come al solito, al sindaco piace sparare nel mucchio. Se possiede vere prove, faccia nomi e cognomi”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia, che prosegue: “In una città che sembra essere diventata una vera e propria prateria, dove ognuno fa quello che vuole, dove i controlli della polizia municipale, soprattutto a causa delle poche risorse a loro disposizione, sono assolutamente irrisori, è facile criminalizzare tutti gli operai della Rap addetti alla raccolta dei rifiuti. Sappiamo che tra le loro fila c’è sicuramente qualche fannullone, ma accusarli in blocco è un’operazione demagogica, di cui il nostro sindaco è maestro. Se sa parli, facendo nomi e cognomi. Altrimenti, tanto per cominciare, faccia rispettare l’ordinanza che vieta ai cittadini di gettare rifiuti nei giorni festivi, evitando così di aumentare a dismisura il lavoro degli operai, che in questi giorni sono impegnati esclusivamente a rivendicare condizioni e luoghi di lavoro più dignitosi. Se le discariche abusive sorgono e crescono come funghi, la colpa non è degli operai della Rap, che con i loro mezzi vecchi e mal funzionanti fanno quello che possono, ma di chi non fa rispettare le ordinanze e non svolge controlli: questa la prima base da cui partire per cercare di mantenere la città più pulita”.
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07 Aprile 2015, 14:05