21 Marzo 2014, 06:40
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PALERMO – Svolgere un servizio di raccolta efficiente, non sforare budget ma soprattutto migliorare la propria immagine agli occhi dei palermitani. Eccoli gli obiettivi della Rap, la società che ha ereditato i compiti dell’Amia, messi nero su bianco nel nuovo piano industriale aziendale che dovrà essere approvato dalla giunta e sarà la base del contratto di servizio che il comune di Palermo dovrà presto esitare. Quasi 150 pagine di grafici e tabelle per convincere Palazzo delle Aquile, i quindi i cittadini, che la Rap può funzionare a dovere.
Un obiettivo, quello della soddisfazione del cliente, che viene ribadito più volte, a dimostrazione di quanto sia ormai negativa l’immagine che i palermitani hanno della vecchia Amia e che il presidente Sergio Marino vuole al più presto lasciarsi alle spalle. Ma la Rap è anche conti e cifre, con un contratto di servizio che da qui al 2016 passerà dai 113 milioni di euro dati nel 2012 (comprensivi di tutti i servizi, tra cui la manutenzione strade) a 140 circa. Un conto salato, quindi, che è diventato sempre più salato col passare del tempo (se nel 2010 l’Amia è costata 100 milioni, nel 2011 è arrivata a 108,9 e poi a 113 nel 2012) e che in futuro dovrà essere in parte coperto con la nuova Tari. Un adeguamento del contratto di servizio necessario anche per coprire le perdite dell’azienda: due milioni al mese, scesi oggi a uno. La Rap però prova a cambiare pagina, puntando su una raccolta più efficiente, sulla differenziata e sugli impianti a fronte però di numerose criticità. Tra le novità anche la creazione di un sistema di segnalazioni per i cittadini con e-mail e sms. Mantenuto anche il servizio manutenzione strade, in virtù di alcune recenti sentenze.
“Pensare di far pagare ai cittadini il costo mastodontico di Rap è pazzia – dice Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica a Sala delle Lapidi – e allora dove sta la differenza con Amia? Abbiamo semplicemente cambiato il nome e aumentato il corrispettivo per coprire le perdite. Gli investimenti vanno focalizzati sul segmento finale del ciclo dei rifiuti con aree di stoccaggio, smaltimento percolato e produzione di gas ed energia elettrica come avviene in tutto il mondo. L’amministrazione si tolga dalla testa di poter far cassa con la prossima Tari”.
LE CRITICITA’. Ma perché Rap non riesce a svolgere bene i servizi? I problemi sono tanti: dai mezzi sempre rotti ai pochi cassonetti, passando per itinerari sbilanciati, viaggi in discarica troppo lunghi, pochi controlli per la differenziata porta a porta e sul personale, nessuna spazzatrice meccanica, impianti ancora da completare e percolato da smaltire. Ecco perché l’azienda prevede di vendere o dismettere i mezzi troppo vecchi o incompatibili con i nuovi sistemi di raccolta e gestire in modo informatico la flotta. Oggi Rap conta su 791 mezzi, tra cui 201 compattatori, ma ci sono anche 149 mezzi di dismettere.
I CONTI. Rap prevede di incassare dai servizi a domanda, ovvero quelli rivolti a privati o ad altri enti pubblici, cinque milioni nel 2014 che diverranno 13,7 l’anno dopo e 16,5 nel 2016. Nel triennio aumenteranno i ricavi dal servizio rifiuti (da 100 milioni a 106), dalla manutenzione strade (da 9,4 a 14), dallo smaltimento conto terzi (fino a cinque milioni) e dalla differenziata (da 1,5 milioni a 4,9). Aumentano però anche i costi di produzione che passano dai 123 del 2014 ai 133,3 del 2016: se diminuiscono quelli per il personale, aumentano quelli per assicurazioni, carburante e servizi terziarizzati. Aumentano anche i costi di Bellolampo (da 15 a 20,7) e per la manutenzione strade (da 9,3 a 12,9), con il corrispettivo del Comune che passerà da 9,4 milioni a 14. Da 113 a 120 passeranno nel triennio i milioni spesi per i servizi di igiene ambientale (saranno più cari la differenziata, lo smaltimento rifiuti e i servizi operativi, mentre si risparmierà su cassonetti e bonifiche e spazzamento).
INVESTIMENTI. In totale, nel triennio, Rap farà investimenti per 130 milioni. Partiamo dai mezzi: nel triennio 2014-2016 sono previsti investimenti per 15,5 milioni da effettuare per la maggior parte nel 2014 con l’acquisto di 16 spazzatrici, 70 motocarri, 50 decespugliatori e ancora muletti, pulmini, compattatori, pale e bobcat. Su Bellolampo verranno spesi 7,4 milioni e 2,8 serviranno a comprare duemila contenitori, 1500 campane per vetro e plastica e 960 contenitori per la differenziata di prossimità. Dieci milioni serviranno a riorganizzare le sedi logistiche con l’adeguamento di Ingham, piazzetta Cairoli e Partanna, con tanto di videosorveglianza, e la dismissione di quelle in affitto come Tasca Lanza, Campisi e Pecoraino. 97 milioni costeranno gli impianti per percolato, preselezione e sesta vasca: scaricare a Bellolampo, per gli altri comuni, costerà 94 euro a tonnellata più iva, in linea con le altre discariche siciliane che però sono in gran parte destinate a chiudere. Punto forte sarà anche il porta a porta che arriverà a quota 390mila abitanti, per non parlare delle isole ecologiche in cui ogni cittadino potrà pesare i propri rifiuti e con un badge avere sconti sulla relativa tassa.
I CONFRONTI. Il piano industriale prevede inoltre una comparazione con le aziende di Roma (Ama) e Milano (Amsa). In Lombardia il contratto di servizio arriva a 700 milioni nel triennio con 3.278 dipendenti, mentre l’Ama serve oltre tre milioni di abitanti con 7.800 addetti. Sulla base di questi confronti, la Rap dovrebbe dividere Palermo in due macroaree (con due dipartimenti di raccolta autonomi), a loro volta suddivise in aree operative: centro storico e borgate marinare; Politeama e Oreto stazione; zone residenziali; aree costiere e periferiche con villette o palazzine basse.
PERSONALE. Impressionanti anche i numeri del personale: 2359 unità suddivisi in 10 dirigenti, 339 impiegati e 2010 operai, con questi ultimi impiegati per la maggior parte nella raccolta dei rifiuti e nello spazzamento. Personale che andrà riqualificato, anche con la revisione dell’orario e dei turni di servizio, ma dovrà dimostrare di saper incrementare la propria produttività riducendo il numero di operatori per squadra e aumentando i carichi. Per lo spazzamento, inoltre, verranno impiegate sempre di più le spazzatrici meccaniche (che nel 2014 saranno sei) mentre gli addetti dovranno interfacciarsi con i cittadini. Stretta anche sui controlli con sistemi Gps sui mezzi, display a bordo per la comunicazione e pesature.
RIFIUTI INGOMBRANTI. E’ previsto il ritiro a domicilio gratuito per gli over 65, mentre per gli altri è previsto un rimborso. Il deposito avverrà nelle otto isole ecologiche mobili, ma la Rap potrà anche affittare a privati scarrabili per la pulizia di ville e giardini.
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