03 Luglio 2018, 06:30
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PALERMO – La nomina di Giuseppe Norata alla presidenza della Rap apre ufficialmente le danze del grande rimpasto al comune di Palermo, che sono iniziate con le partecipate ma che finiranno con la giunta. Una scelta, quella del sindaco Leoluca Orlando, che non ha mancato di creare le solite polemiche interne al Pd ma che segna comunque uno spartiacque per l’amministrazione guidata dal Professore.
Perché, al di là del nome e della sua “paternità” politica, malgrado si tratti di un tecnico apprezzato in modo trasversale, la scelta del primo cittadino segna ufficialmente l’apertura della stagione dei partiti a Palazzo delle Aquile. Negli ultimi sei anni il Professore ha governato in perfetta solitudine: nella scorsa sindacatura aveva accettato nella sua squadra solo Sinistra comune che però non aveva rappresentanti a Sala delle Lapidi, dove l’egemonia orlandiana ha fatto da padrona. In questi ultimi 12 mesi, nonostante la tessera del Pd e il sostegno dei partiti in campagna elettorale, poco è cambiato: il Professore ha continuato a guidare da solo, senza accettare interferenze.
Ma adesso le cose saranno diverse. Dopo aver rinviato per mesi, Orlando ha dovuto accettare di aprire alle altre forze politiche e ha iniziato proprio dalla Rap, che era da quasi dieci mesi senza una guida. Una società con grandi difficoltà: conti in rosso (quattro milioni di perdita nel primo trimestre), cinque milioni di disallineamenti da stralciare, un contratto di servizio da rivedere, una differenziata ancora sotto il 20%, un Tmb e una discarica da gestire nonostante le note difficoltà. Insomma, non proprio un’oasi felice.
La scelta è ricaduta su Giuseppe Norata, anche se questo ha provocato qualche mal di pancia all’interno del Pd. Nella divisione delle poltrone la Rap è andata ai dem, l’Amat sarà guidata da un uomo vicino a Sicilia Futura (circola il nome di Domenico Macchiarella) mentre Amg sarà in quota Sinistra comune. I tempi sembravano destinati a essere più lunghi, ma il timore del sindaco che qualche partito potesse rimettere in discussione tutto (Sicilia Futura, secondo alcune voci, avrebbe potuto mettere gli occhi su Rap) ha portato a bruciare le tappe.
Non è un mistero che Norata orbiti da tempo nell’area renziana, già candidato sindaco del centrosinistra a Castelbuono nel 2012. Ma la sua esperienza e il fatto che si tratti di un professionista apprezzato a destra come a sinistra lo hanno reso il nome ideale per gli orlandiani che guardano ai buoni risultati conseguiti all’Ato Palermo 5, che comprende Termini Imerese e altri 15 comuni, specie su differenziata e isole ecologiche. “Altri nomi sono stati scartati, questo è stato gradito anche al partito”, dice un orlandiano di stretta osservanza.
A tuonare, però, è l’ala più a sinistra del Pd. “La nomina di un faraoniano alla guida della Rap non ci convince proprio per niente – dicono i Partigiani Dem – Nei giorni scorsi avevamo chiesto la convocazione degli organismi per affrontare il tema della linea politica e amministrativa ma l’evanescente segretario provinciale, al contrario, procede nella linea della ricerca di poltrone per la propria area mortificando così l’intero partito”. “Nulla da ridire sul nome, ma è il metodo a non piacerci – dice il cracoliciano Rosario Arcoleo, consigliere comunale – Il gruppo consiliare non è stato consultato e neanche il capogruppo, da quello che mi risulta. Orlando aveva detto che, prima di ogni scelta, si sarebbe confrontato: si parte malissimo”.
L’area Lupo resta in silenzio in attesa di incassare un posto in giunta per Teresa Piccione, anche se i giochi sono ancora aperti e il Pd starebbe valutando anche altri nomi in grado di fare sintesi. Getta acqua sul fuoco il capogruppo Dario Chinnici, vicino a Faraone: “La scelta di Giuseppe Norata alla guida della Rap è una scelta di competenza che condivido e che permetterà all’azienda di guardare al futuro con più serenità”. I renziani hanno incassato la nomina, ma rivendicano il fatto che si tratti di un tecnico di grande competenza che può rappresentare tutto il Pd.
Adesso la partita si sposta su altri fronti. Giovedì era convocata l’assemblea dei soci Amat, ma è stata rinviata: oggi però dovrebbe tenersi una riunione di Sicilia Futura per ufficializzare il nome per la presidenza. In pole position Domenico Macchiarella, ex consigliere di Circoscrizione con un passato in Forza Italia. Alla Rap calano le quotazioni di Angela Pisciotta, nulla di nuovo sul fronte Amg. Alla Sispi verrà invece confermato Francesco Randazzo, mentre i consiglieri sono in bilico. Conferma in vista anche per Marcello Capetta a Palermo Ambiente. E la giunta? Per quella bisognerà aspettare che passi il Festino, a meno di sorprese.
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03 Luglio 2018, 06:30